Nel terzo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,1% sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del terzo trimestre del 2022. La crescita congiunturale del Pil diffusa il 31 ottobre 2023 era risultata nulla così come quella tendenziale.
Pil, il raffronto con il trimestre precedente
Il terzo trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2022. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%, uguale a quella stimata il 31 ottobre 2023. Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna risultano in crescita i consumi finali nazionali in misura pari allo 0,6%, mentre gli investimenti fissi lordi si riducono dello 0,1%. Le importazioni sono diminuite del 2% e le esportazioni sono aumentate dello 0,6%.
I fattori che hanno inciso sul Pil
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,4 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,4 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, mentre è risultato nullo il contributo sia degli investimenti fissi lordi, sia della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 1,3 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato pari ad un punto percentuale. Si rilevano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,2%) e andamenti positivi sia nell’industria sia nei servizi (+0,3% e +0,1% rispettivamente).
Il commento sui dati del Pil
La stima completa dei conti economici trimestrali fa registrare una crescita del Pil dello 0,1% in termini sia congiunturali, sia tendenziali. Tali misure rappresentano una revisione al rialzo rispetto alla stima preliminare diffusa a fine ottobre, quando il tasso di crescita era risultato nullo in termini sia congiunturali, sia tendenziali, mentre rimane inalterata la crescita acquisita per il 2023 (+0,7%). Alla lieve crescita del Pil contribuiscono positivamente sia i consumi delle famiglie e delle ISP per 0,4 punti percentuali, sia la domanda estera netta per un punto percentuale, mentre la variazione delle scorte fornisce un contributo negativo.
Il contributo degli investimenti fissi lordi
Nullo il contributo sia degli investimenti fissi lordi sia della spesa delle Amministrazioni pubbliche. In crescita dello 0,3% il valore aggiunto dell’industria e dello 0,1% quello dei servizi, mentre risulta ancora in flessione il settore primario (-1,2%). Positivi gli andamenti di posizioni lavorative, unità di lavoro e ore lavorate, cresciuti rispettivamente dello 0,1%, 0,2% e 0,4%, così come i redditi pro-capite, cresciuti dell’1,1%.
Comunicato Stampa FONTE: ISTAT
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