A marzo 2022 è entrato in vigore l’assegno unico universale per le famiglie con figli. Tuttavia, i così detti ANF sono rimasti in vigore per tutte quelle tipologie di famiglie già destinatarie della misura negli scorsi anni che non hanno al loro interno dei figli. Chi può ancora richiedere gli ANF e quanto spetta?
In cosa consiste l’assegno unico universale?
Gli assegni familiari (o, più correttamente, l’assegno al nucleo familiare) sono di fatto un’integrazione al reddito a cui hanno diritto i lavoratori subordinati (cioè i dipendenti), con uno oppure più familiari a carico (ad esclusione dei figli) e il cui reddito sia inferiore a una certa soglia (calcolata di volta in volta in base sia al reddito sia al numero di persone a carico).
Chi può chiedere l’assegno al nucleo familiare?
Oltre ai lavoratori dipendenti, possono richiedere gli assegni al nucleo familiare: i pensionati, i lavoratori domestici anche se con contratto di somministrazione; i lavoratori iscritti alla Gestione separata dell’Inps; i lavoratori di ditte cessate, fallire o inadempienti; i lavoratori agricoli a pagamento diretto ANF; i percettori di NASpI, CIGO, CIGS; i beneficiari di prestazioni antitubercolari; i lavoratori in aspettativa sindacale;
i marittimi sbarcati per infortunio o malattia; i lavoratori socialmente utili.
Per chi spettano gli assegni familiari
Come abbiamo visto dal 1° Marzo 2022, l’assegno unico universale ha sostituito gli ANF In tutti quei nuclei familiari in cui è presente un figlio a carico. In pratica, la presenza di un figlio elimina il diritto all’assegno al nucleo familiare. Attualmente quindi, che per ottenere gli assegni al nucleo familiare, il nucleo deve essere composto da i coniugi non separati o divorziati; il coniuge superstite titolare della pensione di reversibilità; i fratelli, le sorelle e i nipoti (non a carico dei nonni che possono chiedere l’Assegni unico). Nel secondo e terso caso i soggetti devono essere minorenni o senza limiti di età se si trovano nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere un lavoro proficuo a causa di invalidità e se sono orfani di entrambi i genitori ma non hanno diritto alla pensione ai superstiti.
L’importo dell’assegno familiare
L’importo dell’assegno varia in base al reddito del nucleo familiare e dei suoi componenti e viene stabilito annualmente dall’Inps per il periodo che va da luglio dell’anno in corso a giugno dell’anno seguente. Per consultare le tabelle occorre individuare quella in cui si trova la casistica che ci interessa e incrociare i dati di reddito con quelli di numerosità, si ottiene l’importo mensile.
Assegno familiare, come presentare la domanda
La domanda per ottenere gli assegni al nucleo familiare va presentata dal primo luglio di ogni anno, con validità fino al 30 giugno dell’anno successivo, Dopo il primo anno, tutti i dati presenti nel proprio profilo si compilano in automatico per quelli successivi, basta inserire le modifiche dove e se necessario. In caso di modifica della situazione in corso d’anno, invece, occorre inserire una domanda di variazione entro 30 giorni dalla modifica perché sono cambiate le condizioni o le caratteristiche che danno diritto all’ANF. In ogni caso il diritto all’assegno familiare si prescrive in 5 anni, è quindi possibile fare richiesta per le annualità precedenti se ricorrono le condizioni necessarie. L’accredito per i lavoratori dipendenti viene fatto sulla busta paga dal datore di lavoro.
Come presentare la domanda
È possibile presentare la domanda direttamente tramite il sito dell’Inps. Occorre entrare nella sezione ‘Utenti’ (a destra) e poi cliccare alla voce ‘Famiglia’: nella pagina che si apre comparirà l’area per fare la richiesta, indicando il reddito annuo e il numero di componenti del nucleo familiare a proprio carico. Per l’accesso ai servizi online Inps è necessario avere una identità SPID almeno di livello 2, o una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS). In alternativa, si può fare la domanda tramite: Contact center al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 da rete mobile; enti di patronato, usufruendo dei servizi telematici offerti dagli stessi.
I redditi da dichiarare
II reddito del nucleo familiare, da prendere in considerazione ai fini della concessione dell’assegno, è quello prodotto nell’anno solare precedente il 1° luglio di ciascun anno, ed ha valore fino al 30 giugno dell’anno successivo. In altri termini, per il periodo 1° luglio 2023 – 30 giugno 2024 i redditi da considerare sono quelli prodotti nell’anno 2022. Ma attenzione se si presenta la domanda di ANF da gennaio fino a giugno, i redditi da considerare sono quelli dei due anni precedenti.
I redditi da dichiarare sono quelli da lavoro dipendente o assimilato, da pensione e da prestazione sostitutiva (disoccupazione, cassa integrazione…) percepiti in Italia o all’estero; di qualsiasi natura derivanti da lavoro autonomo, da fabbricati, da terreni al lordo della deduzione per l’abitazione principale; provenienti da pensioni, assegni e indennità per i non vedenti, sordomuti o invalidi civili, pensioni sociali (se l’importo supera i 1032,91 euro annui); soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o imposta sostitutiva come gli interessi bancari e postali, premi e rendine (se l’importo supera i 1032,91 euro annui).
I dati dalla dichiarazione dei redditi
Per ricavare i redditi da dichiarare si deve far riferimento alla dichiarazione dei redditi presentata o alla CU. Non vanno indicati gli arretrati sugli stipendi, il TFR e i suoi eventuali acconti, pensioni di guerra, rendite vitalizie Inail, indennità di accompagnamento, pensioni di inabilità, indennità di cura, indennità di frequenza, indennità di comunicazione e quella per i ciechi parziali e l’indennizzo per danni irreversibili da vaccini, emoderivati o trasfusioni.
Comunicato Stampa
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