Con il forte calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo[1] in tutela nel II trimestre del 2023 si riduce del -55,3%.
Arera e il prezzo dell’energia nel prossimi trimestre
Attuando quanto previsto dal Governo, l’ARERA è intervenuta sugli oneri generali di sistema azzerandoli anche per il prossimo trimestre. Questo per la generalità dei clienti gas. Inoltre è stato confermato il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas per le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro. Con il livello Isee per le famiglie numerose, con almeno 4 figli a carico, sale a 30.000 euro. Gli oneri generali di sistema vengono invece riattivati per tutti i clienti elettrici, comprese le utenze domestiche.
Gli interventi del Governo e la situazione dei mercati
Interventi che si affiancano alla conferma della riduzione Iva sulla gestione calore, sul teleriscaldamento e sul gas al 5%. Sempre per il gas viene gradualmente ridimensionata e poi azzerata nel corso del II trimestre 2023 la componente tariffaria negativa UG2. Questa era stata introdotta da aprile dello scorso anno da ARERA e applicata ai consumi fino a 5.000 smc/anno. Una misura speciale che ha permesso di contrastare per famiglie e piccoli utenti il picco dei prezzi gas.
Le temperature incidono sul prezzo dell’energia
L’andamento dei mercati energetici ha visto quotazioni all’ingrosso del gas in deciso calo nel trimestre in corso, influenzate da diversi fattori: una domanda europea in riduzione (-13% nel 2022 rispetto al 2021), una ripresa contenuta della domanda asiatica di GNL, la ripresa operatività o nuovi terminali di liquefazione negli Stati Uniti e di rigassificazione in Europa. Le temperature miti dell’inverno 2022-2023 hanno favorito un limitato utilizzo degli stoccaggi europei (a metà marzo ancora pieni al 57% circa della loro capacità) e i prezzi a termine indicano condizioni meno tese per l’equilibrio di domanda e offerta del gas nel secondo trimestre del 2023.
Un calo del 36% rispetto alla fine del 2022
In questo quadro anche le quotazioni a termine dell’energia elettrica si sono mosse verso il ribasso, dopo i forti cali già registrati. Già nel primo trimestre 2023, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (PUN) infatti è risultato in calo del 36% circa rispetto al quarto trimestre 2022.
Il commento del presidente di Arera
“Siamo in un passaggio nuovo e per un verso ancora delicato di questa lunghissima crisi – afferma il presidente di ARERA, Stefano Besseghini. I prezzi all’ingrosso del gas evidenziano un mercato che ha preso sul serio lo sforzo europeo di diversificazione e di consolidamento delle infrastrutture. I segnali li vediamo velocemente trasferiti anche ai consumatori finali, anche grazie ad un impianto regolatorio che funziona. Non dobbiamo però perdere la focalizzazione sugli impegni presi e sull’implementazione delle scelte fatte”.
Gli effetti nella bolletta elettrica
La crescita dei prezzi all’ingrosso nell’ultimo anno e il loro mantenersi comunque su livelli elevati (pur se in riduzione) si riflette ancora sulla spesa complessiva per la bolletta. In termini di effetti finali la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole [2] (compreso tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2023) sarà di circa 1.267 euro, +33,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2021- 30 giugno 2022).
L’apporto dei bonus sul prezzo dell’energia
Rimane quindi ancora rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie. Questi vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto. A condizione che abbiano un ISEE valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose). A tal proposito si ricorda che l’ISEE ha una validità coincidente con l’anno solare ed è quindi importante ripresentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere la certificazione per il 2023.
Le componenti della bolletta
Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica la variazione del -55,3% del prezzo finale della famiglia tipo, che risulta così di 23,75 centesimi di euro al kWh, è sostanzialmente legata alla forte diminuzione della voce energia (PE) -60,9%, ad un leggero calo della voce dispacciamento (PD) -1,2%, ad un adeguamento delle voci di commercializzazione (PCV e DispBT) +0,5% e all’aumento della voce oneri di sistema +6,3% a seguito della loro riattivazione. Rimaste invariate le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura).
Comunicato Stampa
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