Il 10 agosto è stata la Giornata mondiale del turismo Lgbtq, un’occasione per scoprire le nuove tendenze ma anche per sensibilizzare la comunità internazionale sull’importanza socioculturale del turismo arcobaleno e del suo potenziale impatto sul mercato dell’occupazione. “Inclusività, crescita e futuro del turismo. Strumento accessibile a tutti” è il tema scelto quest’anno dagli organizzatori, ovvero la Camera di Commercio Lgbtq Argentina (Ccglar) a livello mondiale e per il nostro Paese Gay.it e Gay Friendly Italy.
Turismo Lgbtq, un tema quanto mai attuale
Un tema che si aggancia alla risposta data recentemente dall’Organizzazione Mondiale del Turismo alla crisi socio-economica attuale, mettendo in evidenza quelli che sono i valori temporanei dell’industria turistica. Il turismo Lgbtq+ ha un indotto di 500 miliardi di dollari nel mondo, 64 miliardi in Europa, e 2,7 annui in Italia (dati Eurisko per Sonders&Beach, Iglta e Onu). Il 74% di questi viaggiatori partecipa in media a tre vacanze lunghe in un anno, di circa 11 giorni. Questa tipologia di turista spende circa il 30% in più della media, effettua il doppio di vacanze ogni anno, predilige strutture di qualità e Gay friendly.
I dati dell’Osservatorio Internazionale Lgbtq
Secondo l’Osservatorio Aitgl (International Lgbtq+ Travel Association) nel 2021 il 12% dei viaggiatori in Europa erano Lgbtq+ e hanno generato un fatturato di 43 miliardi di dollari contro i 75 miliardi del 2019. La pandemia ha causato una pesante flessione ma inferiore a quella di altri segmenti turistici. Bisogna anche considerare, evidenzia l’Osservatorio, che il 54% di quelli che hanno viaggiato assicurano che torneranno a farlo quest’anno e nel 12% dei casi pensano di incrementare il proprio budget dedicato. C’è un’alta concentrazione nella fascia 25-44 anni anche se la fascia 18-24 è in costante aumento. Più del 50% di questi convive con il proprio partner o è sposato, mentre il 21% si dichiara single.
Una clientela con un buon reddito
Una clientela con un buon reddito. Il 19% è al di sotto dei 18mila euro, il 32% tra i 18.000 e i 35.000 euro, il 20,6% tra i 36.000 e i 58.000 euro, il 10,5% tra i 59.000 e gli 85.000 euro. Per tutti l’Italia è la destinazione più sognata ma per accoglienza svettano Spagna e Germania. La scelta della destinazione ricade su tre aspetti ritenuti fondamentali: al primo posto sicuramente l’apertura della stessa alle tematiche del Diversity & Inclusion, ovvero quanto sia o meno Lgbtq+ Friendly (50%), a seguire il livello di cura e pulizia (44.7%) e la facilità di accesso ai servizi medici e sanitari (42%). Nel 2021 il 12% dei viaggiatori in Europa erano Lgbtq+ e hanno generato un fatturato di 43 miliardi di dollari contro i 75 miliardi del 2019.
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