E’ stato approvato, all’unanimità, dal Consiglio dei ministri il decreto Aiuti ter che rafforza le misure a sostegno di famiglie e imprese. Tali misure servono per contrastare l’aumento dei costi energetici e ridurre il loro impatto sulle spese dei cittadini e sulle attività produttive del Paese. L’importo complessivo del provvedimento è di 14 miliardi di euro. Questi si aggiungono ai 52 miliardi già stanziati in precedenza dal governo a sostegno dell’economia italiana.
Decreto Aiuti Ter, le principali misure per le imprese
Le principali misure adottate vanno dalla garanzia statale sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette all’estensione del credito d’imposta. Introdotte, su proposta del ministro Giorgetti, aliquote del 40% per gli energivori e del 30% per le imprese più piccole che impiegano energia elettrica per più di 4,5 kw. Le risorse stanziate per questi interventi verranno concentrate nei mesi di ottobre e novembre per un ristoro immediato e più consistente sul caro energia.
Il contributo sociale una tantum
Raddoppiati i benefici anche per gli impianti di risalita e in generale per tutte le attività produttive e commerciali non classificate come energivore mentre è stato previsto un contributo sociale, una tantum, di 150 euro per 22 milioni di cittadini che percepiscono redditi inferiori a ventimila euro lordi annui.
Le dichiarazioni di Giorgetti
“Sono soddisfatto per le misure del decreto aiuti”, dichiara Giorgetti. Lo stesso aggiunge: “concentrare le risorse in due mesi e aver allargato la platea dei beneficiari anche ai piccolissimi, compresi artigiani e le piccole attività, è positivo e le percentuali degli sconti effettivi sono molto significative. Di fatto si tratta di un beneficio sui costi energetici del 30-40% e non sulla differenza. Positive anche le misure che prevedono prestiti garantiti a tassi molto agevolati per pagare le bollette”.
Decreto Aiuti Ter, le delocalizzazioni delle imprese
Sulle delocalizzazioni previsto un rafforzamento degli strumenti a disposizione del governo per contrastare decisioni come quelle di Wartsila. Per Giorgetti “la modifica della norma, in accordo con il ministro Orlando e rifinita in Cdm con il presidente del Consiglio, è un passo avanti importante”. Il ministro si riferisce, in particolare, alla misura approvata che prevede la revoca per le aziende di ogni beneficio statale ricevuto in caso di delocalizzazione che comporti il 40% di licenziamenti dei dipendenti.
Restituzione dei crediti di imposta
Nel decreto Aiuti ter è stata accolta anche la proposta di Giorgetti di prorogare al prossimo 31 ottobre il termine per attivare la procedura di restituzione dei crediti d’imposta. “È una boccata di ossigeno chiesta a gran voce dalle imprese interessate in un momento di difficoltà connessa alla crisi energetica. Ed è un tempo necessario per approfondire anche l’efficacia della norma stessa”, ha affermato il ministro.