Advertisement

Oltre 100 paragrafi in 121 pagine suddivisi nelle 6 strategie precedentemente individuate.

Le modifiche al Codice dei contratti per la Commissione Colao

Advertisement

Nella seconda strategia relativa alle Infrastrutture ed ambiente, la Commissione Colao dà al paragrafo 22 indicazioni utili e da “Attuare subito” sul Codice dei contratti e, nel dettaglio, precisa che è necessario:

la semplificazione dell’applicazione del Codice dei contratti ai progetti di natura infrastrutturale:

l’applicazione delle Direttive europee direttamente alle infrastrutture “di interesse strategico”;

l’integrazione delle Direttive europee per le sole porzioni in cui esse non sono auto-applicative;

la revisione della normativa per la realizzazione di un nuovo Codice, basato sui principi delle Direttive europee.

Superamento del Codice dei contratti

Il Piano aggiunge che è necessario pensare concretamente ad un superamento del Codice dei Contratti in vigore, su cui vi sono ampi giudizi critici. La complessiva riscrittura del codice è il luogo naturale per imprimere direzioni nette, pur in un complessivo bilanciamento di principi/interessi (ad esempio, polo della legalità vs. polo dell’efficienza). In tutti i casi nei quali si è privilegiata una sola delle esigenze contrapposte si è ottenuto un effetto positivo immediato lungo quella direttrice, rapidamente compensato dalla reazione opposta. Parimenti, norme speciali o emergenziali e commissariamenti non danno risultati positivi concreti se non in casi condizionati da alti livelli di pressione sociale (due esempi: Expo2015 e Ponte di Genova).

Riscrittura che richiede un tempo non breve

Tuttavia, la riscrittura richiede un tempo non breve, con la probabile costituzione di commissioni di esperti, che mal si concilia con la necessità di rilancio immediato delle infrastrutture.

Le azioni specifiche

A giudizio della Commissione Colao, al fine di ottenere i superiori risultati, le azioni specifiche che devono essere attuate dovranno essere le seguenti:

Rivedere integralmente il Codice dei contratti pubblici vigente, per ottenere (almeno) i seguenti vantaggi: 

la creazione immediata di un canale efficiente per le opere strategiche;

la distinzione più netta dei regimi di concessione e appalto e tra i settori ordinari e quelli definiti speciali dalla stessa normativa europea (energia, trasporti, acqua, poste, attività estrattive, porti e aeroporti);

la messa alla prova del modello “Direttiva + integrazione minima,” che ove funzioni bene potrà essere semplicemente esteso, senza bisogno di un nuovo codice;

l’inserimento del regime particolare nel processo di riscrittura di quello generale e, quindi, in un ambiente complessivo non di deroga o eccezione pura.

Abrogare il Codice dei contratti pubblici, con effetto all’approvazione del nuovo codice

Prevedere ricezione immediata e applicazione tel quel, per il solo set di infrastrutture strategiche con regime ad hoc, delle Direttive europee, integrate per le sole porzioni in cui esse non siano auto-applicative (cioè, ove rinviano alla recezione nazionale singoli aspetti disseminati nella normativa)

Approvare successivamente un nuovo codice, inclusivo del regime particolare per le infrastrutture strategiche

E’ questo il pensiero della Commissione Colao che, dovrebbe portare il Governo a sospendere quanto già fatto per il nuovo Regolamento già in dirittura d’arrivo e procedere, in tempi brevissimi, all’applicazione delle azioni specifiche previste nel documento della Commissione.

A cura di arch. Paolo Oreto

Advertisement