Si è tenuto negli scorsi giorni il “Made in Italy Pre-Summit: Driving Innovation, Sustainability and Resilience”, organizzato dal Sole 24 Ore, Financial Times e Sky Tg24 e dedicato all’eccellenza italiana e all’Export. Nella tavola rotonda sul ruolo delle banche italiane a supporto del Made in Italy è intervenuta Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale Banca d’Italia, confermandone la solidità, ma il rischio climatico non deve essere sottovalutato.
Made in Italy Pre-Summit, le parole di Alessandra Perrazzelli
«Le banche italiane stanno affrontando questa crisi partendo da una condizione equilibrata. Le condizioni di credito sono diventate più difficili negli ultimi mesi, ma i prestiti al settore privato continuano a crescere, anche se a ritmi più moderati per le imprese. La liquidità delle imprese è buona, eventuali esigenze legate alle conseguenze economiche della guerra potranno essere soddisfatte con prestiti garantiti dallo Stato, fino alla fine del 2022. Il rialzo dei tassi di interesse non dovrebbe frenare questa dinamica del credito» ha affermato Alessandra Perrazzelli.
L’impatto sulla liquidità delle banche è positivo
«L’impatto sulla redditività delle banche dovrebbe essere nel complesso positivo. Le banche possono peraltro sostenere sia la transizione digitale sia la green: con un’indagine a livello europeo sulla sostenibilità abbiamo per la prima volta identificato i rischi provenienti dal cambiamento climatico e l’impatto sul rischio operativo delle banche: quasi 2/3 delle banche non hanno incorporato i rischi climatici nei loro modelli e non tengono conto dei futuri scenari. Non è facile capire se questo potrà portare a una stretta creditizia per alcune tipologie di imprese.»
Sugli aiuti alle aziende è intervenuto anche Dario Liguti, Chief Underwriting Officer di Sace: «In questi anni di complessità senza precedenti Sace è stata chiamata a svolgere un ruolo importante al fianco delle imprese italiane, anche sul mercato domestico in un’ottica emergenziale con Garanzia Italia e più strutturale per la ripartenza con le Garanzie Green, rafforzando, al tempo stesso, la nostra missione tradizionale di Export Credit Agency”.
Con le nostre Garanzie Green come attuatori del Green New Deal sul territorio nazionale – ha proseguito Liguti – sosteniamo il tema strategico della transizione ecologica dell’Italia. Una sfida che dal 2020 ad oggi ci ha visto sostenere operazioni per oltre 5 miliardi di euro, cifra destinata a crescere anche grazie alla finalizzazione di diverse convenzioni bancarie per semplificare l’accesso alle aziende, soprattutto le pmi. Il governo ci ha anche affidato un altro mandato a sostegno delle imprese: il dl Aiuti, discusso in questi giorni in Parlamento, prevede un nostro impegno emergenziale a supporto della liquidità delle imprese e un impegno strutturale degli investimenti per il rilancio e la crescita.
La guerra ha aumentato le difficoltà
L’esperienza di Garanzia Italia – in cui in tempi record e in pieno lockdown, abbiamo implementato un sistema totalmente digitalizzato di analisi ed emissione di garanzie, mobilitando fino a oggi risorse per 42 miliardi di euro a fronte di quasi 6400 operazioni – ci rende sicuramente pronti a questa nuova sfida», ha concluso Liguti.
Sempre sulle pmi è intervenuta anche Nicole Della Vedova, Head of Corporate Finance Enel Group: «La guerra ha aumentato difficoltà che si erano già delineate in precedenza. E strumenti che sono stati molto utili alle imprese durante la pandemia, come Garanzia Italia e le moratorie, possono funzionare benissimo anche in questo frangente. Bisogna dare respiro al sistema delle imprese, soprattutto alle pmi che sono il tessuto dell’Italia. Due anni fa – ha proseguito Della Vedova al PreSummit Made in Italy del Sole 24 Ore, FT e Skytg24 – abbiamo lanciato un programma di supporto ai nostri fornitori, anche sul fronte finanziario. La crisi climatica impone dei passi come il ritorno temporaneo al carbone, ma sarò solo per un periodo. Per quanto ci riguarda abbiamo mantenuto il nostro target di decarbonizzazione al 2040, anticipandola di dieci anni».
Serve un cambio di visione, gli spunti dal Made in Italy pre-summit
«Le aziende italiane hanno bisogno di un importante cambio di visione per quanto riguarda la governance – ha commentato la Presidente di Borsa Italiana Claudia Parzani – un passaggio che si fa fatica a fare. In un contesto multicrisi c’è bisogno di molta lungimiranza e molta strategia, abbandonando la visione di corto periodo. I percorsi di innovazione non devono essere interrotti. Quando si parla di Esg, non si sottolinea che la governance permette di crescere sugli altri due pillars. Credo molto nell’impresa sociale, legata al territorio e alla comunità, capace di attrarre e mantenere i talenti».
Fonte: Il Sole 24 Ore