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Il ritorno alla normalità passa anche dalla riapertura delle discoteche. Sono il primo fronte delle attività che hanno chiuso quando la pandemia è tornata ad avere numeri importanti. Oggi, con l’espressa volontà di non chiudere più nulla e di imparare a convivere con il virus si aprono nuove possibilità. Questo anche nonostante i numeri della diffusione della variante Omicron siano tutt’altro che in discesa.

Il ristori alle discoteche e le riaperture

Sicuramente il Governo dovrà pensare a mettere in campo un corposo piano di ristori. Il settore è tra quelli che hanno pagato le maggiori conseguenze durante tutta la pandemia. Le discoteche, infatti, sono state sicuramente quelle con il maggior numero di giorni di chiusura durante i due anni di pandemia. Per questo motivo dovrebbe approdare giovedì in Consiglio dei ministri il nuovo decreto sostegni su cui lavorano in queste ore i tecnici dei ministeri. Stando a quanto si apprende da LaPresse appaiono certi gli stanziamenti in favore delle discoteche, penalizzate dalle recenti misure per fronteggiata l’ondata Omicron.

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La promessa del Ministro Speranza

Era il 23 dicembre scorso quando il Ministro della Salute Roberto Speranza prometteva la riapertura delle discoteche. In una dichiarazione rilasciata alla stampa individuava “gennaio 2022” come il periodo in cui avrebbero riaperto le sale da ballo. Da quel momento, però, tante cose sono cambiate e i numeri di Omicron sono schizzati alle stelle, con la pressione sugli ospedali che parimenti è aumentata. Se non ci sono le riaperture ci saranno i sostegni. É sempre stata questa la linea del Governo che ora studia nuove mosse per non lasciare nessuno indietro.

L’esperimento della Liguria per la riapertura delle discoteche

Nel frattempo il Consiglio Regionale della Liguria, lo scorso 11 gennaio, ha approvato l’ordine del giorno 371, presentato da Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini), e sottoscritto dai colleghi del gruppo, che impegna la giunta ad attivarsi affinché sia possibile predisporre nelle adiacenze esterne delle discoteche, a cura dei gestori, punti in cui effettuare i tamponi rapidi. Questi saranno effettuati da medici, infermieri e farmacisti. Nel documento tra le varie cose si rileva che la chiusura dei locali da ballo, “seppur attuata per il contenimento della pandemia Covid, ha ingenerato gravi danni economici al settore, che necessita di ripartire in sicurezza al più presto”. Potrebbe essere questo un modello da seguire per la riapertura delle discoteche in tutta Italia?

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