Un po’ c’era da aspettarselo soprattutto a causa della pandemia che ha interrotto per un anno e mezzo gli spostamenti. Ma un tracollo così ampio per la principale compagnia di voli low cost non era minimamente preventivabile. Ryanair ha perso infatti un miliardo e 15 milioni di euro, la perdita netta più alta nei 35 anni di vita della compagnia. Un segno meno che si attesta su percentuali dell’80%. Questi sono i dati clamorosi che emergono dall’’esercizio chiuso il 31 marzo 2021, dodici mesi colpiti in pieno dal Covid-19, che ha fatto crollare il traffico aereo mondiale.
E pensare che nell’esercizio precedente la compagnia aerea aveva un utile netto di 649 milioni. L’amministratore delegato, Michael O’Leary, nonostante questi dati impietosi, ostenta ottimismo per la ripresa del turismo: “La ripresa del traffico è già cominciata e, grazie all’avanzamento delle campagne di vaccinazione, sarà apprezzabile in estate”.
“Il 2020-2021 è stato il più difficile dei 35 anni di esistenza di Ryanair” – si legge da una nota ufficiale della compagnia. “Il Covid-19 ha causato un crollo del traffico, quasi da un giorno all’altro, a causa dei divieti di volo, delle restrizioni ai viaggi e dei lockdown imposti dai governi europei con scarso preavviso o coordinamento”, dice il gruppo irlandese.
La compagnia, inoltre, da fonti ufficiali, ha preso una netta posizione nei confronti degli aiuti di Stato che in tutta Europa hanno aggiunto nuova “benzina” nelle casse delle compagnie di bandiera, alterando il mercato dei trasporti. Anche questo sarà un tema fondamentale per rendere più equo e armonico un mercato che non ha mai trovato il proprio punto di equilibrio.