L’autunno del 2024 si sta rivelando un periodo cruciale per il settore automobilistico, segnato da sfide economiche, trasformazioni tecnologiche e normative ambientali che mettono alla prova le imprese del settore, ma allo stesso tempo offrono nuove opportunità.
In un panorama in cui le vendite di auto continuano a registrare alti e bassi, le case automobilistiche si trovano a dover navigare tra l’esigenza di innovare rapidamente, le difficoltà della catena di approvvigionamento e la crescente attenzione verso la sostenibilità. Questo periodo potrebbe dunque determinare non solo la resilienza del settore, ma anche il suo futuro.
Nel cuore di questo autunno caldo c’è il processo di transizione verso la mobilità elettrica, che prosegue senza sosta, anche se con ritmi diversi tra le varie regioni e tra i principali attori del mercato globale. Le politiche europee in tema di emissioni di CO2 e i forti incentivi nazionali per l’acquisto di veicoli elettrici continuano a spingere l’automotive verso il futuro.
Ma questa corsa verde è tutt’altro che semplice. Le case automobilistiche devono affrontare enormi investimenti in ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di rispondere alle nuove normative ambientali che impongono limiti sempre più stringenti alle emissioni dei veicoli.
In Italia, le iniziative governative in favore della transizione ecologica sono fondamentali per stimolare una domanda di auto elettriche e ibride. Gli incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni sono stati rinnovati, ma restano incognite le modalità con cui tali incentivi saranno applicati a livello locale, e soprattutto come si evolverà la rete infrastrutturale per la ricarica delle auto elettriche, ancora insufficiente in molte zone del paese.
Nonostante le difficoltà, i colossi automobilistici come Fiat, Volkswagen e Tesla continuano ad adattarsi ai cambiamenti richiesti dal mercato, lanciando nuovi modelli sempre più accessibili e performanti. Ma la vera sfida è la produzione di batterie, elemento cruciale per il successo della transizione elettrica.
L’Europa sta cercando di affrancarsi dalla dipendenza dalle forniture asiatiche di batterie, ma lo sviluppo di una filiera europea di produzione di celle e batterie è ancora lontano dal raggiungere un’autosufficienza.
Un altro aspetto che caratterizza l’autunno 2024 del settore automotive è la persistente crisi globale dei semiconduttori. Questo fenomeno, che ha avuto inizio nel 2020, continua a influenzare pesantemente la produzione di veicoli.
La scarsità di microchip ha comportato ritardi nella produzione, annullamento di ordini e persino la riduzione dei modelli disponibili in showroom. Le aziende del settore, tra cui le principali case automobilistiche italiane e internazionali, sono costrette a ottimizzare la produzione e ridurre i costi.
Nonostante i segnali di miglioramento della situazione globale dei chip, la domanda di semiconduttori è destinata a rimanere alta per anni, alimentata non solo dall’automotive, ma anche dall’elettronica di consumo, dalle infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale e dalle applicazioni per la gestione dell’energia.
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