Il 38% degli italiani dichiara di avere conoscenze di base sulla gestione del denaro e sugli strumenti finanziari
A maggio 2024, il panorama degli investimenti in Italia riflette un cambiamento progressivo nei comportamenti dei risparmiatori.
Sebbene la tradizionale prudenza degli italiani rimanga un tratto distintivo, l’educazione finanziaria sta acquisendo un ruolo sempre più centrale, guidando scelte di investimento più consapevoli e diversificate.
Secondo recenti studi di settore, circa il 38% degli italiani dichiara di avere conoscenze di base sulla gestione del denaro e sugli strumenti finanziari. Un dato in crescita rispetto al passato, ma ancora lontano dai livelli di alfabetizzazione finanziaria di altri Paesi europei. Le iniziative pubbliche e private per promuovere l’educazione finanziaria, come i corsi online gratuiti, le campagne informative e i programmi scolastici, stanno iniziando a dare i loro frutti. Tuttavia, la strada per colmare il divario resta lunga.
Storicamente, gli italiani hanno preferito investire in strumenti sicuri, come i conti di risparmio, i titoli di Stato e il mattone. Anche nel 2024, questa tendenza rimane forte: circa il 60% delle famiglie italiane considera i beni immobiliari una forma primaria di investimento. Tuttavia, le condizioni del mercato, con prezzi degli immobili che in alcune aree continuano a salire, stanno spingendo molti risparmiatori a cercare alternative più flessibili e meno onerose.
I titoli di Stato italiani, dopo un periodo di relativa stagnazione, stanno vivendo una rinnovata popolarità, grazie ai rendimenti più alti resi possibili dalle politiche della Banca Centrale Europea. Il BTP Valore, introdotto con successo nel 2023 e rilanciato nel 2024, rappresenta un esempio concreto di come lo Stato stia cercando di attirare il risparmio privato, offrendo condizioni favorevoli e promuovendo una maggiore fiducia tra i cittadini.
Un fenomeno interessante che sta emergendo è l’aumento dell’interesse per gli investimenti ESG (Environmental, Social, and Governance). Gli italiani stanno dimostrando una crescente sensibilità verso temi come la sostenibilità ambientale e l’etica negli investimenti. Secondo una recente indagine, il 22% degli investitori italiani considera i criteri ESG un fattore determinante nella scelta degli strumenti finanziari. Questo trend è alimentato anche dalla maggiore trasparenza richiesta alle aziende e dai regolamenti europei, che stanno spingendo verso una finanza più responsabile.
Un altro cambiamento significativo riguarda l’approccio delle nuove generazioni agli investimenti. I giovani italiani, più digitalizzati e aperti al rischio rispetto ai loro genitori, stanno rivolgendosi a piattaforme fintech per investire in azioni, criptovalute e fondi indicizzati. Gli strumenti di trading online, spesso accompagnati da app intuitive e costi contenuti, hanno reso l’accesso ai mercati finanziari più democratico. Tuttavia, l’assenza di una solida base di educazione finanziaria in questa fascia di popolazione rappresenta un rischio. Gli esperti sottolineano come molti giovani si affidino più al “sentito dire” o alle tendenze di mercato che a un’analisi consapevole, aumentando il rischio di errori e perdite significative.
Nonostante i progressi, l’Italia resta un Paese in cui le disuguaglianze finanziarie si riflettono anche nel modo in cui si investe. Mentre le nuove generazioni sono più propense a sperimentare strumenti innovativi, le fasce di popolazione più anziane continuano a preferire opzioni a basso rischio. Questo gap generazionale è alimentato dalla mancanza di programmi educativi accessibili a tutte le età e dalla scarsa presenza di consulenti finanziari indipendenti, in grado di fornire orientamento neutrale.
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