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Una ricerca evidenzia che coloro che possiedono una storia creditizia consultabile nel sistema di informazioni creditizie (SIC) di CRIF godono di una garanzia immateriale, aumentando del 53% le probabilità di ricevere un prestito
o un mutuo.

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L’erogazione del credito è un elemento cruciale per stimolare e sostenere l’economia reale, consentendo di soddisfare le necessità di chi ha bisogno di liquidità per mantenere i propri consumi e realizzare investimenti significativi, come l’acquisto di una casa.

In Italia, le erogazioni annuali di mutui e altri finanziamenti a rate rappresentano tra il 6 e il 7% del prodotto interno lordo. La sola parte relativa al credito al consumo – che include prestiti finalizzati, prestiti personali e cessione del quinto dello stipendio o della pensione – costituisce oltre il 3% del PIL e più del 5% dei consumi totali delle famiglie italiane. Inoltre, i mutui ipotecari supportano circa la metà degli acquisti di abitazioni da parte di privati in Italia.

Per analizzare i meccanismi di erogazione del credito retail, una ricerca condotta da CRIF e Nomisma ha esplorato il ruolo dei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) come componente fondamentale per facilitare l’accesso al credito degli italiani e sostenere i consumi. Utilizzando dati pubblici e quelli presenti nella banca dati EURISC di CRIF, si è evidenziato che i SIC promuovono l’accesso al credito per un numero più ampio di consumatori, assicurando al contempo l’attenzione alla sostenibilità finanziaria delle famiglie e la prevenzione dei rischi di sovraindebitamento.

“In un contesto di incertezza prolungata e stabile, il sistema finanziario deve supportare le famiglie, sia attraverso l’erogazione di mutui che di credito al consumo, mantenendo al contempo la propria stabilità e integrità. Grazie alle informazioni contenute nei SIC, banche e società finanziarie sono riuscite a rispondere concretamente alle esigenze delle famiglie in termini di erogazione di credito, mantenendo il tutto entro soglie di elevata sostenibilità per i bilanci familiari. Negli ultimi cinque anni difficili, il tasso di default sul credito alle famiglie si è mantenuto costantemente vicino ai minimi storici, intorno all’1%”, commenta Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF.

Una survey condotta da Nomisma su un campione rappresentativo della popolazione italiana ha confermato una buona conoscenza e fiducia nei SIC da parte degli italiani. È particolarmente significativo che il 74% dei consumatori intervistati ritenga giusto che chi presta denaro valuti l’affidabilità dei richiedenti. L’indagine mostra anche una crescente consapevolezza sull’importanza di una gestione sana del credito: seppur limitata, aumenta la quota di italiani che controllano i propri dati nel SIC (16%), principalmente in via preventiva prima di richiedere un prestito o un mutuo. Questo evidenzia come la garanzia immateriale legata al SIC possa spesso risultare intangibile, ma agisca a beneficio del consumatore che richiede un prestito anche senza accedere direttamente al SIC.

Inoltre, i Sistemi di Informazione Creditizia svolgono un ruolo chiave non solo nell’espandere la platea di soggetti che possono accedere al credito, incentivando lo sviluppo del mercato creditizio, ma anche nel garantire l’affidabilità e la sostenibilità degli impegni finanziari assunti rispetto al reddito disponibile. La referenza fornita dal SIC rappresenta infatti una garanzia immateriale su cui il cittadino può contare per essere accreditato presso le aziende di credito che devono decidere sull’erogazione del finanziamento. Questo è confermato dai dati sui tassi di accettazione (contratti erogati rispetto alle richieste ricevute): nel periodo 2020-2022, chi possiede una storia creditizia consultabile nel SIC ha visto un significativo incremento del +53% nel tasso di accettazione delle richieste di credito, rispetto a chi non ha una storia creditizia, considerando mutui e credito al consumo in modo aggregato.

Per quanto riguarda il credito al consumo, il divario tra i “new to credit” e coloro che possiedono una storia creditizia è ancora più marcato, poiché si tratta di forme creditizie che non richiedono garanzie reali. Le informazioni disponibili sul SIC che referenziano il soggetto aiutano il sistema finanziario a supportare e ampliare i beneficiari di forme di credito.

Al contempo, i SIC promuovono la sostenibilità dei debiti: le rate medie mensili pro-capite per mutui e prestiti rimangono contenute se confrontate con gli importi tra il 2017 e il 2023, e l’incremento è decrescente se il soggetto deve rimborsare più di un finanziamento. La consapevolezza degli impegni finanziari assunti aiuta, quindi, gli istituti di credito a modulare i piani di rimborso in base a criteri di sostenibilità.

Infine, i SIC proteggono la stabilità del sistema finanziario: gli indicatori di rischiosità sul credito al consumo e sui mutui, nonostante l’aumento della platea di soggetti che utilizzano questi servizi finanziari, rimangono contenuti e prossimi ai minimi storici, nonostante una congiuntura economica sfavorevole e l’innalzamento del costo della vita, insieme a un significativo aumento dei tassi dopo anni in cui erano stati mantenuti stabili vicino allo 0%.

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