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Nel triennio 2020-2022 in Italia i candidati a missione e i lavoratori in somministrazione hanno partecipato a più di 93mila eventi di formazione erogati “a distanza”. È quanto emerge dai dati del Rapporto delle attività Forma.Temp relativi al triennio 2020-2022, presentati nel corso dell’evento “Capitale umano e lavoro in transizione” che si è tenuto il 4 ottobre a Roma.

Formazione a distanza ed effetti della pandemia

“La pandemia Covid-19 ha portato a un’evoluzione delle modalità di erogazione dei progetti formativi – afferma Francesco Verbaro, Presidente di Forma.Temp – e ha spinto anche Forma.Temp a promuovere e a riconoscere sia la formazione da remoto sincrona, col modello dell’aula virtuale, sia la Formazione a Distanza asincrona (Fad), uno strumento per ampliare l’accessibilità alla buona formazione oltre che superare le tante barriere”.

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Le modalità di erogazione

Su oltre 160mila eventi formativi nel triennio oggetto di analisi, il 52,3% dei corsi è stato erogato in aula virtuale, modalità formativa in cui docenti e discenti interagiscono da luoghi diversi contemporaneamente, attraverso supporti informatici, riproponendo dinamiche relazionali simili a quelle proprie di un’aula fisica. Il 5,2% degli eventi invece si è tenuto in modalità Fad asincrona, metodologia che permette di trasferire conoscenze ed esperienze indipendentemente dallo spazio e dal tempo di fruizione, favorendo l’apprendimento autonomo e personalizzato.

Formazione a distanza ed inclusione

Le nuove modalità di erogazione contribuiscono a rendere il sistema della formazione più inclusivo, occorre comunque continuare a investire affinché sia più efficace e avanzato. In tal senso è prioritaria l’attenzione alle competenze, così come alla certificazione delle stesse. “Il 2023 è l’anno europeo delle competenze – dichiara il Prof. Verbaro – Anche noi siamo tenuti a partecipare alla sfida dello sviluppo delle competenze, per garantire che queste siano in linea con le esigenze della società, per trovare una corrispondenza tra le aspirazioni e le competenze di chi cerca lavoro e le opportunità del mercato occupazionale.”

Parti sociali e digital badge

Nel 2018 le Parti Sociali di Forma.Temp (Assolavoro e Assosom, le due associazioni di rappresentanza delle Agenzie per il Lavoro, Felsa-Cisl, Nidil-Cgil, Uil Temp, le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori somministrati; Cgil, Cisl e Uil, le tre Confederazioni Sindacali) hanno introdotto la sperimentazione dei Digital badge con l’obiettivo di rafforzare le competenze per migliorare l’occupabilità dei lavoratori in somministrazione e dei candidati a missione in esito alla formazione finanziata.

L’attestazione per la formazione a distanza

Le competenze acquisite dai discenti dei corsi finanziati dal Fondo ora possono essere attestate anche per mezzo di quattro tipologie di badge per ognuna delle quali ha definito una struttura interna di contenuto al fine di consentirne la standardizzazione, la riconoscibilità e la formalizzazione. Da aprile 2023 le Agenzie per il Lavoro hanno rilasciato più di 3.500 Digital badge a oltre 25.000 destinatari della formazione finanziata da Forma.Temp. “I Digital badge dovranno essere strumenti sempre più diffusi – sostiene il Presidente Verbaro – per responsabilizzare imprese, lavoratori e istituzioni della formazione sulla qualità delle attività formative”.

Comunicato Stampa

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