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SISMA BONUS PROROGATO – Gli ultimi avvenimenti tellurici delle Marche hanno riacceso l’attenzione sul rischio sismico. Non accenna a fermarsi infatti lo sciame sismico del Mare Adriatico, i terremoti continuano a farsi sentire distintamente in tutta la regione provocando preoccupazione soprattutto tra chi sa di occupare abitazioni che non sono state interessate da moderni adeguamenti antisismici. Se al momento sotto la lente di osservazione ci sono le Marche, il problema riguarda l’intera penisola costellata da zone a rischio sismico elevato. Una condizione che ha convinto la politica a ritornare sugli investimenti rivolti al patrimonio edilizio esistente attraverso la proroga dei bonus sull’edilizia.

BONUS EDILIZIA, RESTA IL SISMA BONUS

Tra le agevolazioni fiscali riguardanti le opere edilizie il Governo ha prorogato anche il Sismabonus. Si tratta di una misura che riguarda i lavori antisismici, realizzati sia sugli immobili di tipo abitativo che su quelli utilizzati per attività produttive. Obiettivo della misura è incentivare la sistemazione e la messa in sicurezza degli edifici, per migliorarne la struttura contro il rischio sismico. Motivo per cui le opere devono essere realizzate su edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità dalle zone 1 e 2 fino alla zona 3. I destinatari della detrazione risultano essere sia i soggetti passivi Irpef, in altre parole le persone fisiche, sia i soggetti passivi Ires vale a dire le imprese che sostengono le spese per gli interventi agevolabili, a condizione che possiedano o detengano l’immobile in base a un titolo idoneo e che le spese siano rimaste a loro carico.

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LA PROROGA E GLI INTERVENTI AMMESSI

L’incentivo è prorogato fino 31 dicembre 2024 dalla Legge di Bilancio 2022. Il Governo concede la possibilità di accedere al bonus con detrazioni dal 50% all’80%, fino a raggiungere l’85% in caso di miglioramento di due classi sismiche nell’edificio eseguito da condomini. Le spese sostenute per interventi riguardanti misure antisismiche hanno diritto ad una detrazione del 50%. La detrazione va calcolata su un ammontare complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno e deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo, nell’anno in cui sono state sostenute le spese e in quelli successivi. Si può usufruire di una maggiore detrazione se gli interventi riducono sensibilmente il rischio sismico.

SISMA BONUS E DETRAZIONI ANTISISMICHE

Nello specifico gli interventi possono riguardare adozione di misure antisismiche con una detrazione pari al 50%, interventi di natura antisismica che consentono il passaggio a una classe di rischio sismico inferiore con una detrazione prevista del 70% fino agli interventi antisismici che consentono il passaggio a ben due classi inferiori di rischio per cui è prevista una detrazione pari all’80%. Il discorso resta interessante anche per gli interventi antisismici effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali.

LE DETRAZIONI PIU’ ELEVATE

Su questi ultimi interventi, infatti, sono previsti detrazioni più elevate se, a seguito della loro realizzazione, si è ottenuta una riduzione del rischio sismico per l’intero stabile. Nel caso in cui gli interventi antisismici siano combinati a interventi di riqualificazione energetica che interessino almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio, sono riconosciute ulteriori premialità. In questi casi la spesa massima su cui calcolare la detrazione è di 136.000 € da moltiplicare per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio e da ripartire in dieci quote annuali.

SISMABONUS ACQUISTI, CAMBIO DI ROTTA

Scade invece il cosiddetto Sismabonus acquisti. Nel caso di acquisto di immobile acquistato da impresa, demolito e poi ricostruito, fino ad ora era presente l’agevolazione al 110 per cento, che resterà valida però solo per i rogiti stipulati entro il 31 dicembre 2022 e a date condizioni: sarà ad esempio necessario aver stipulato il preliminare di vendita entro il 30 giugno 2022 e aver versato degli acconti con sconto in fattura. Dal 1 gennaio 2023 la detrazione scenderà al 75-85 per cento.

A cura di Dalila Campanile

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