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Nei primi nove mesi del 2022 sono stati aperti nei tribunali italiani 5299 nuovi fallimenti di aziende. Circa il 20% in meno di quelli aperti nello stesso periodo del 2021. Il dato emerge dalla rilevazione di Cherry Sea, l’osservatorio realizzato dalla startup fintech Cherry srl, che ha analizzato l’andamento delle procedure nelle sezioni fallimentari di 140 tribunali italiani. Al 30 settembre di quest’anno, inoltre, sono stati definiti 10180 procedimenti. Dato leggermente inferiore a quello del 2021 (-3,6%). Mentre lo stock è stato ridotto a 64000 pendenti, in diminuzione del 7% rispetto al dato della fine dello scorso anno. Nei tre mesi, in particolare sono stati aperti procedimenti per 1360 fallimenti, valore inferiore del 20% rispetto al terzo trimestre 2021 e del 40% rispetto al 2019.

Aziende e fallimenti, il report Cherry Sea sui primi 20 tribunali 

L’analisi di Cherry Sea prende quindi in esame l’attività delle prime venti sezioni fallimentari per volume di attività. Si tratta di Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Busto Arsizio, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Modena, Monza, Napoli, Padova, Roma, Torino, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza. In questi tribunali alla data del 30 settembre sono stati aperti complessivamente 2727 procedimenti e ne sono stati chiusi 4794. Mentre lo stock ammonta a 28482 procedure.

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Focalizzando l’attenzione sui dati del singolo trimestre, emerge come tra luglio e settembre il numero di nuove procedure sia pari a 753, valore inferiore del 12% rispetto a quello del terzo trimestre 2021 e addirittura del 35% rispetto al terzo trimestre del 2019. Diversamente, rimane stabile negli anni il numero di procedure portate a termine. Sono state 1376 nel terzo trimestre 2022, numero in linea con quello dello stesso periodo del 2021 (1367) e inferiore di appena il 6% rispetto al 2019 (1472).

Roma primo tribunale per nuovi fallimenti di aziende

Nei primi nove mesi del 2022 nei venti tribunali presi in esame sono state aperte complessivamente 2727 pratiche, esattamente la metà di quelle aperte nei primi nove mesi del 2019 (5472) e il 39% in meno rispetto all’anno scorso (4488). In particolare, il primo tribunale per numero di nuovi procedimenti è Roma con 482, quasi la metà di quelli aperti nello stesso periodo dell’anno scorso(878). Seguono Milano con 473 (-44% rispetto al 2021) e Firenze con 184 (-4%). Quanto a procedimenti definiti, il primo tribunale in Italia è Milano, che nei primi nove mesi del 2022 ha portato a termine 982 pratiche. Dato tuttavia inferiore (-22%) a quello dello stesso periodo del 2021. Seguono Roma con 359 (-25% rispetto al 2021) e Bergamo con 310 (-22%). Le sezioni che hanno chiuso meno procedimenti, invece, sono Genova con 110 (-21%), Busto Arsizio con 128 (-42%) e Firenze con 129 (-50%).

Treviso si conferma il tribunale più efficiente, stock in aumento solo a Firenze

Il minor flusso in entrata di nuove pratiche ha permesso alla maggior parte dei tribunali in esame di chiudere più pratiche di quante siano state aperte. L’unica eccezione è il tribunale di Firenze, dove al 30 settembre 2022 sono stati chiusi 129 procedimenti, a fronte di 184 aperti: valori che determinano per il capoluogo toscano  un Clearance Rate (rapporto tra procedimenti definiti e procedimenti sopravvenuti) pari a -30%. Il tribunale, invece, con il valore più alto di Clearance Rate è Treviso (313%), seguito da Cagliari (194%) e Busto Arsizio (178%).

La diminuzione media dello stock di procedure dei primi venti tribunali è pari al 7% se comparata al valore di fine 2021. L’unica sezione che ha visto aumentare il proprio stock è Firenze, che con 1533 procedure pendenti registra un aumento del 3% rispetto alla fine dello scorso anno; i tribunali, viceversa, che hanno inciso maggiormente sul proprio arretrato sono Bergamo, che lo ha ridotto del 15% rispetto a fine 2021 portandolo a quota 921 pendenti, Treviso (841, pari a -13%) e Milano (3848, pari a -11%). 

Bergamo il tribunale più veloce a smaltire le pratiche, Firenze è il fanalino di coda

Per quanto riguarda il Disposition Time (DT), ovvero la metrica adottata dalla CEPEJ (Commissione europea per l’efficienza della giustizia), interpretabile come il tempo necessario per smaltire i procedimenti pendenti alla fine di un dato anno, attualmente sarebbero necessari mediamente 4,6 anni per smaltire l’arretrato cumulato nei 20 tribunali presi in esame. Al primo posto per velocità si posiziona il tribunale di Bergamo (2,2 anni), segue Milano (2,9 anni) e Treviso (3,3 anni). Fanalino di coda della classifica sono, invece, Firenze (8,9 anni), Roma (6,7 anni) e Catania (6 anni). I tribunali con lo stock più voluminoso al 30 settembre 2022 sono Roma (4975), Milano (3848) e Bari (1770). Le regioni, invece, in cui è concentrato il maggior numero di pendenti sono Lombardia (11047), Lazio (8315) e Campania (6546). Viceversa, quelle più “scariche” sono Molise (331), Basilicata (714), Friuli-Venezia Giulia (719).

Comunicato Stampa

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