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Nel 2021 i dati delle immatricolazioni di auto da parte di acquirenti privati con partita Iva hanno invertito la tendenza discendente che durava da quattro anni, registrando 178.681 unità, in crescita dell’8,2% rispetto al 2020. I dati elaborati dal Centro Studi e Statiche UNRAE in collaborazione con l’ISTAT, indicano per il segmento delle partite Iva un aumento superiore a quello del mercato totale delle immatricolazioni che nel 2021 è cresciuto del 5,9%.

Dati immatricolazioni auto, la tendenza discendente dal 2016

Dall’inizio della fase calante del mercato, dopo il picco del 2016, le immatricolazioni da parte dei privati con partita Iva hanno perso circa 61.000 auto pari a una riduzione di oltre il 25%. La novità più evidente dell’anno è il sorpasso delle vetture ibride, che salgono di 11,3 punti a quota 29,7% e occupano il primo posto a danno delle diesel, le quali perdono quasi 12 punti e scivolano al terzo posto superate, per appena mezzo punto, anche dalle auto a benzina.

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Le elettriche occupano una quota del 4,7%, che comunque equivale a oltre il doppio rispetto al 2,3% del 2020. Quanto alla carrozzeria, i crossover consolidano la prima posizione con una quota del 43,2% che, unita al 12,3% delle fuoristrada, assegna alla categoria Suv la maggioranza assoluta delle preferenze fra i privati con partita Iva con il 55,5%. La distribuzione per categorie professionali degli utilizzatori vede stabili nei primi due posti le Imprese individuali (52,2%) e i Professionisti (24,9%), seguiti dagli agenti di commercio (13,1% ma in costante calo) e gli agricoltori (9,8%).

La crescita dei dati riferiti alle Partite Iva

Nel 2021 gli acquisti di auto da parte dei privati con partita Iva hanno prodotto un fatturato di 5,05 miliardi di euro, in crescita del 13,9% rispetto all’anno precedente. È cresciuto dell’8,2% invece il numero delle vetture acquistate e del 5,3% il valore medio delle auto che è pari a 28.285 euro. Tra gli acquisti dei privati possessori di partita Iva le vetture ibride salgono al 1° posto, con il 29,7% delle preferenze, guadagnando 11,3 punti verso il 2020 e superando benzina e diesel. Il motore a benzina sale al 2° posto (al 25,9% di quota), con appena mezzo punto di scarto dal diesel, che perde quasi 12 punti fermandosi al 25,4%. Sulle vendite del totale canale privati il benzina detiene il primo posto, con una quota doppia del diesel (33,6% vs 16,5%).

Al 7,6% troviamo il Gpl, quasi 1 punto in più dello scorso anno, ma presenta una quota più alta nel totale privati. Stabile il metano fra gli acquisti dei privati con partita Iva, mentre le vetture BEV raddoppiano la quota rispetto al 2020, salendo al 4,7% del totale e le plug-in arrivano al 4% di share (+2,5 p.p.), quote superiori a quelle del totale privati. I crossover si confermano la carrozzeria preferita dai privati con partita Iva, con una quota in aumento al 43,2% (2,6 punti in più del totale canale privati). Se sommiamo anche il 12,3% dei fuoristrada (+5,9 punti vs totale canali privati), il 55,5% delle preferenze è coperto dai SUV. Rimangono stabili le berline, al 37,7%, ma in forte distacco dalla prima posizione che occupano nel totale canale privati con il 48,8% di share.

Immatricolazioni auto, i dati per segmento: crescono le sportive

In contrazione la quota di station wagon, monovolume e multispazio, mentre recuperano qualche decimale le sportive. Tutte carrozzerie che, fra i privati con partita Iva, presentano una quota comunque superiore al totale canale privati. Stabile la quota della provincia di Roma che si colloca al 1° posto per immatricolazioni di auto a privati possessori di partita Iva, con Milano al secondo posto e Torino al terzo, tutte con una quota di circa mezzo punto inferiore al mercato totale dei privati. Napoli guadagna 0,3 punti, stabile Firenze, mentre cede rappresentatività Bologna. Napoli presenta una quota più alta che nel totale privati, così come Padova, Bari e Palermo.

Il finanziamento in leasing sostiene il mercato delle auto

Anche nel 2021 il finanziamento in leasing è stato sfruttato negli acquisti di autovetture da parte dei privati con partita Iva che, seppur in leggera contrazione, rappresenta il 10% del totale (3,3% nel totale mercato privati). La fascia dei giovani maturi (30-45 anni) si conferma la più rappresentativa fra le immatricolazioni di privati con partita Iva (al 28,1%, 4 punti in più del totale mercato privati), pur se con una share in contrazione sul 2020. Guadagna qualche decimale la quota della fascia 46-55 anni, e intorno ad 1 punto quella delle fasce dei 56-65enni e degli over 65 anni. Fasce che mantengono un peso più alto che nel totale canale privati, ad eccezione degli over 65enni. I giovani scendono al 5%, una fascia oggettivamente meno rappresentativa nel mondo delle partite Iva.

A cura di Tommaso Mazziotti

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