“Le priorità della Commissione Antimafia secondo Morra…”, la prima domanda dell’intervistatore resta improvvisamente sospesa, s’interrompe. Il senatore eletto nel collegio di Cosenza, in quota Cinque Stelle e attualmente componente del gruppo misto, è il presidente della Commissione Antimafia che ha già rilanciato, con un’affermazione perentoria. “Quella dell’Antimafia poteva diventare la terza Commissione filtro, insieme alle due risapute degli Affari costituzionali e del Bilancio”.
Le Commissioni filtro sono quelle che devono controllare determinati aspetti dei progetti legge. Deve funzionare così la commissione antimafia secondo Morra?
“Lo scopo è sempre quello di indagare le fragilità che possono favorire la possibile penetrazione malavitosa nelle istituzioni – dichiara il senatore cosentino. Ci sarà pure una ragione se la Commissione viene ascoltata dal Governo, invece questo non è avvenuto. E non è avvenuto nemmeno sull’argomento dell’ergastolo ostativo. “Sull’argomento – continua Morra – in Commissione è pronta da tempo una relazione specifica. Ma la Conferenza dei capigruppo, cui spetta l’eventuale disamina ed approvazione, non si è mai riunita. Alla fine è parso che arrivasse prima la proposta della maggioranza e poi della Commissione. Però il testo era stato predisposto dalla Commissione Antimafia da mesi… eh sì, se non si presentano i gruppi non posso certo approvarla”.
Presidente, proviamo a tornare alla domanda iniziale. Parli degli impegni della sua Commissione, così come in agenda…
“Abbiamo lavorato sui testi giudiziari. Abbiamo considerato la rilevanza del sistema ‘Montante’, in considerazione di quanto tratteggiato da Palamara (“lobby e Logge”, libro – intervista con Alessandro Sallusti, n.d.r.) – dichiara il Presidente Morra. “Ma se a capo degli uffici giudiziari ci vanno esponenti, espressioni di logiche correntizie, l’esercizio delle valutazioni sarà soggetto a quegli stessi soggetti e giudizi che sono appunto espressioni di logiche correntizie”.
Presidente, la domanda è antica ma gliela voglio porre anche in questa occasione: come combattere le mafie?
“Le mafie non vanno combattute sul piano del ‘semplice’ contrasto antimafia – la risposta del senatore Morra. Più fondamentale è la prevenzione: da operare per primo sul versante culturale e della mentalità, motivo per cui necessitano forti investimenti in istruzione e formazione”. E quali altri misure? “Oltre alle misure di contrasto – dichiara il Presidente Antimafia – ci sono misure amministrative quali la confisca dei beni e dei patrimoni. E qui il tono di Morra si fa ancor più persuasivo: devono poterle disporre anche i Questori”. […]
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A cura di Luigi Paolo Inglese