Addio mascherine, addio Green Pass… per ora almeno! Dal primo maggio l’Italia ha fatto il passo più importante da un anno a questa parte nell’allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia di Covid. Giusto o sbagliato che sia il Governo, allineato con gli altri Paesi, ha deciso di rimuovere ogni restrizione nonostante i casi ci siano ancora.
Addio Green Pass e mascherine, anche al chiuso
Sappiamo bene che, soprattutto grazie ai vaccini, è molto meno probabile che chi si ammali finisca in terapia intensiva o che muoia. Ma molti esperti continuano a nutrire dubbi sulla decisione di eliminare tutte le regole. Per Green Pass e mascherine sono scattate differenti disposizioni e si potrà dire definitivamente “addio”. La certificazione verde non sarà necessaria in tutti i luoghi al chiuso dove finora veniva richiesta e non dovrà essere più mostrata in bar, ristoranti, feste, ricevimenti, discoteche, palestre, stadi, concorsi pubblici, sale gioco, centri benessere, centri universitari, mense, palazzetti dello sport e in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati.
Dove restano le restrizioni
Rimane la richiesta di esibizione del Green Pass rafforzato solo in ospedali ed RSA fino al prossimo 31 dicembre. Fino al 31 maggio, invece, chi entra nel territorio italiano dovrà esibire il Green Pass base, quello cioè ottenuto con vaccinazione, certificato di guarigione dal Covid o tampone, per salire a bordo di aerei, treni e altro, come avviene anche in altri Paesi. Cade invece l’obbligo di compilare il modulo PLF (Passenger locator form). Non servirà più alcuna certificazione per alloggiare in albergo o in qualsiasi altra strutture ricettiva. Dunque si può dire addio (o arrivederci) al Green Pass, con due eccezioni: l’ingresso in Italia (fino al 31 maggio) e le visi- te negli ospedali (fino al 31 dicembre). Per quanto riguarda le mascherine ne viene abolito l’obbligo al chiuso e più precisamente in negozi, luoghi di lavoro, palestre e discoteche.
Il 15 giugno cambia tutto anche sui mezzi
L’obbligo di utilizzare le mascherine Ffp2 è in vigore, fino al prossimo 15 giugno: sui mezzi di trasporto come aerei, treni, traghetti, autobus che collegano più di due regioni, autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente, trasporto pubblico locale o regionale, mezzi di trasporto scolastico per gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado; nei cinema, teatri, sale da concerto, locali di intrattenimento e musica dal vivo al chiuso; negli edifici sempre al chiuso in cui si disputano eventi e competizioni sportive; negli ospedali, nelle strutture socio-sanitarie e so- cio-assistenziali, nelle RSA, nelle strutture di lungodegenza.
L’ordinanza del Ministro Speranza
Viene comunque specificato nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza datata giovedì 28 aprile che resta «raccomandato» indossare le mascherine in tutti i luoghi pubblici al chiuso e in tutti luoghi aperti al pubblico. Per quanto riguarda le scuole rimane l’obbligo per i docenti, gli studenti sopra i sei anni, il personale scolastico e anche gli esterni (genitori, fornitori, cuochi) nel momento in cui accedono all’interno degli edifici scolastici di indossare le mascherine fino alla fine dell’anno scolastico (esami di terza media e di maturità compresi) ma non è obbligatorio indossare le Ffp2, è sufficiente la chirurgica.
Restano comunque delle raccomandazioni
Per quanto riguarda il lavoro, negli uffici pubblici il dispositivo di protezione è «raccomandato» mentre nelle aziende private le regole saranno decise da accordi interni tra l’azienda e i lavoratori. Anche laddove prevista sono esonerati dall’obbligo di indossare la mascherina i bambini sotto i 6 anni di età; le persone che, per la loro invalidità o patologia, non possono indossare la mascherina e gli operatori o le persone che, per assistere una persona con disabilità, non possono a loro volta indossare la mascherina (per esempio: chi debba interloquire nella L.I.S. con persona non udente). Nonostante le nuove disposizioni il Ministero della Salute raccomanda di valutare l’uso delle mascherine soprattutto quando c’è il rischio di assembramenti.
A cura di Pio Savelli