Multe in Italia, quanto fruttano ai Comuni? I comuni inviano ogni anno i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato che li rende disponibili attraverso la Bdap (Banca dati amministrazioni pubbliche). Per chi avesse voglia di dare un’occhiata, alla voce “entrate extra-tributarie” si trovano “proventi derivanti dall’attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti”. È qui che sono compresi gli incassi dei comuni provenienti da multe, ammende, sanzioni, risarcimento danni e oblazioni (pagamento di una data somma che estingue ogni effetto di una contravvenzione).
Un peso rilevante per le entrate dei Comuni in Italia
Queste entrate non sono sostanziose come quelle delle tasse e imposte, ma hanno un peso comunque rilevante tra le entrate complessive delle amministrazioni comunali. Parliamo di multe. Le più sostanziose sono quelle che riguardano le auto e nello specifico la voce più significativa è quella dell’eccesso di velocità, seguita dal divieto di sosta, guida senza cintura e così via. L’auto è diventato un bene di lusso per il quale, ogni famiglia, spende, mediamente in un anno, un quarto delle sue entrate (Aci – Censis – Eurispes). Tolto il costo d’acquisto, bisogna mettere in fila: costo del carburante (senza le accise e tasse varie, un litro di benzina/gasolio costerebbe meno della metà), assicurazione, bollo, autostrada, revisione, eccetera eccetera eccetera. Il totale si aggira intorno ai 4.000,00 euro l’anno.
Multe in Italia, per i Comuni un tesoretto da 3 miliardi di euro
In tutto questo sono rimaste fuori le multe. Un tesoretto da più di 3 miliardi di euro che vanno a rimpinguare le casse dei 7.982 comuni italiani. Il codice impone che il 50% di questi proventi venga usato per la sicurezza ed invece finisce, anche questo, per tappare buchi della spesa corrente. “Quasi un comune su tre, dice il Presidente commissione parlamentare tutela consumatori, on. Baldelli, non ha fornito la rendicontazione sui proventi delle multe stradali relativi all’anno 2020. Il Governo, dal luglio 2022 sarà obbligato a pubblicare sul suo sito questi dati”.
Comuni, che fine fanno i soldi incassati dalle multe?
A questo punto ci si chiede che fine fanno i soldi incassati dalle multe? Vengono reinvestiti, almeno in parte, nella sicurezza stradale dei cittadini? Parrebbe proprio di no. Le condizioni dei bilanci della maggior parte dei comuni italiani è tale che ogni entrata deve essere prioritariamente investita nella spesa corrente, e questo tipo di entrate rappresentano un bel salvagente al quale nessuno vuole rinunciare. E allora ecco comparire in ogni angolo di ogni strada o autostrada, sono diventati un incubo anche per gli automobilisti più disciplinati, macchinette infernali che segnalano eccessi di velocità o infrazioni di vario genere.
Strumenti ideati solo per “fare cassa”
Addio alla normale prevenzione deterrente fatta dai vigili in divisa che camminano per le strade o con le macchine in giro per i paesi o città, addio alle pattuglie di polizia o carabinieri che scoraggiavano eventuali eccessi e bravate in autostrada o strade fuori paese o città, l’unica arma usata è quella punitiva, giusta per chi fa dell’arroganza e della stupidità il suo “brand”. Viene da pensare che sia fatto apposta per fare soldi, dimenticando, se mai l’avessero pensato, che quei soldi sono frutto di lavoro e sacrificio che non possono essere vanificati da una distrazione o da un “premeditato agguato”.
A cura di A. Caivano