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Il Governo con il decreto energia ha approvato la possibilità di rateizzare le bollette dell’energia fino a 24 mesi. Si tratta di un provvedimento che prende le mosse dalla grande crisi energetica che sta affrontando il paese. Negli ultimi mesi infatti i costi delle utenze si sono abbattuti come una mannaia sulle imprese già in difficoltà. Molte imprese, dunque, hanno chiuso i battenti o fermato le attività proprio per l’impossibilità di pagare queste esose bollette.

Rateizzare le bollette per i consumi energetici

Le imprese con sede in Italia possono richiedere ai fornitori la rateizzazione degli importi per i consumi energetici. Questa opportunità riguarda i mesi di maggio 2022 e giugno 2022. Il numero massimo di rate mensili non può essere superiore a 24. SACE S.p.A. rilascia garanzie in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e di altri soggetti abilitati all’esercizio del credito. Questo entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi di euro. Possono essere concesse garanzie, in favore delle imprese di assicurazione, pari al 90% degli indennizzi generati da esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale. 

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Imprese energivore di interesse strategico

Fino al 31 dicembre 2022, le garanzie di SACE S.p.A. in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, coprono il 90% dell’importo del finanziamento concesso. Analoga garanzia è concessa per il finanziamento di operazioni di acquisto e riattivazione di impianti dismessi situati il territorio nazionale. Una misura che riguarda soprattutto la produzione di ghisa destinata all’industria siderurgica. Inoltre, fino a 150 milioni di euro sono destinati a progetti di decarbonizzazione del ciclo produttivo dell’acciaio presso lo stabilimento siderurgico di Taranto.

Integrazione salariale e agevolazione contributiva

Per fronteggiare situazioni di particolare difficoltà economica, ai datori di lavoro che non possono più ricorrere ai trattamenti ordinari di integrazione salariale è riconosciuto, nel limite di spesa di 150 milioni di euro per l’anno 2022, un trattamento ordinario di integrazione salariale per alcune settimane fruibili fino al 31 dicembre 2022. La disposizione si applica anche alle imprese del settore turistico. L’esonero contributivo in vigore per l’assunzione è esteso anche ai lavoratori licenziati per riduzione di personale nei 6 mesi precedenti e a quelli impiegati in rami d’azienda oggetto di trasferimento. 

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