Le Procure di tutta Italia si stanno muovendo con delle indagini per far luce sui rincari del carburante. Dopo le dichiarazioni del Ministro Cingolani i Tribunali, da Napoli a Roma, hanno aperto dei fascicoli per vederci chiaro su quanto sta accadendo. Mentre il Governo approva un pacchetto di risorse per arginare i rincari, permane il sospetto che qualcuno abbia speculato. Il parere diffuso, infatti, è quello che gli aumenti dei prezzi non siano stati causati soltanto dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina.
Indagini sui rincari, esulta l’Unione dei Consumatori
“Ottima notizia! E’ quello che abbiamo chiesto” – affermano dall’Unione dei Consumatori Italiani. “Ora la Procura senta anche il ministro Cingolani come persona informata sui fatti, come da noi chiesto. Così che possa spiegare ai magistrati il contenuto delle sue importanti dichiarazioni e delle accuse che ha fatto. Anche perché il Mite ha tutti i dati che devono essere comunicati dai distributori, primo passo utile per risalire lungo la filiera e individuare i responsabili delle vergognose speculazioni” – afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la notizia. “Si tratta di un procedimento al momento contro ignoti senza indagati e senza ipotesi di reato”.
L’appello per fare chiarezza
Le associazioni di consumatori chiedono a gran voce maggior chiarezza sui rincari che di fatto stanno bloccando la filiera produttiva del paese. L’indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili. I consumatori chiedono alle Procure di far muovere la Guardia di Finanza in tutte le società petrolifere e in tutti i distributori d’Italia per tutti gli accertamenti utili a individuare eventuali profili penalmente rilevanti. Inoltre si dichiarano disponibili ad essere di supporto alle indagini fornendo dati e statistiche.
Il decreto Energia può bastare?
Di recente il Governo ha approvato un decreto volto a contenere i rincari. Nell’ultimo intervento dell’esecutivo, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è stato deciso il taglio delle accise di € 0,25 per 30 giorni. Oltre a questa misura sui carburanti, sono stati approvati sgravi sui pedaggi per gli autotrasportatori e il credito fiscale sulle spese di energia. Basteranno queste misure ad arginare l’immobilismo del paese. Buona parte della politica le ritiene insufficienti.