Le Camere hanno introdotto la tutela dell’ambiente e della biodiversità in Costituzione. La riforma interviene sull’articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. A questi due commi, dal giorno 8 febbraio 2022, si aggiunge un terzo comma: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
La riforma della Costituzione per la tutela dell’ambiente
Sempre nel nuovo articolo 9 vi è un riferimento agli animali: “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Il terzo elemento di modica costituzionale riguarda l’articolo 41. L’articolo è suddiviso in tre commi. Il primo: “L’iniziativa economica privata è libera” è rimasto inalterato. Al secondo e terzo comma, “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, libertà, dignità umana e…” si aggiungono due nuovi incisi: “alla salute e all’ambiente”.
L’attività economica privata deve tutelare l’ambiente
Al terzo comma è stato poi inserito il fine ambientale delle attività produttive. Di qui il nuovo testo: “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata ai fini sociali e ambientali”. Il voto del Parlamento ha segnato una svolta epocale. Nel momento difficile che sta attraversando il mondo l’ambiente diventa un punto cardine da cui far derivare tutte le altre decisioni.
La soddisfazione del promotore Giovannini
Grande soddisfazione è stata espressa dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, tra i promotori della modifica costituzionale. “Il Mims – afferma il ministro – sta già andando nella direzione dello sviluppo sostenibile, come il cambio del nome del Ministero dimostra. Lavoriamo per rendere infrastrutture e mobilità più sostenibili e resilienti per questa e per le future generazioni”.