Lo stato di emergenza dettato dalla pandemia sarà prorogato. Si riunisce oggi il Consiglio dei Ministri che dovrà decidere in merito alla proroga dei termini dell’emergenza in Italia. Tale provvedimento è dettato dai numeri attuali della pandemia che vedono una lenta e costante crescita dei positivi. Inoltre aleggia lo spettro della variante “Omicron” ancora poco conosciuta ma già rilevata con i primi casi in tutto il Paese.
Fino a quando durerà lo stato di emergenza in Italia?
Il Premier Mario Draghi, sulla scorta delle informazioni che arrivano dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, sembra intenzionato a prolungare l’emergenza. Ma l’orizzonte temporale è ancora incerto. Sono due, infatti, le ipotesi sul tavolo: la prima è quella di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022, la seconda è spostarlo appena di un mese, cioè fino al 31 gennaio 2022. La prima strada è quella più probabile, tuttavia è più complicata, perché richiederebbe un passaggio in Parlamento.
Come si prolunga lo stato di emergenza?
Non basta un decreto del Presidente del Consiglio o una deliberazione del Consiglio dei Ministri per prorogare lo stato di emergenza oltre un certo limite. Tale condizione è regolata dalla legge 225 del 1992, che ha istituito il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, poi aggiornata nel 2018 da un decreto legislativo in cui viene stabilito che non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi. L’ultima proroga possibile scade il 31 dicembre 2021, la possibilità di prorogarlo invece termina il 31 gennaio 2022. Dopodiché sarà necessario un intervento Parlamentare.
Ricadute sul mondo del lavoro
Lo stato di emergenza consente di tenere in piedi la grande macchina del prevenzione e protezione sanitaria. Ecco perché una mancata proroga potrebbe avere delle ricadute anche su vari settori dell’impiego. A lanciare l’allarme è stato il professor Andrea Crisanti, dalle trasmissioni di LA7. “L’Italia – afferma il virologo – ha mobilitato tantissime risorse grazie allo stato di emergenza. Se non venisse prorogato, decine di migliaia di persone si troverebbero senza lavoro: chi fa i tamponi, chi fa le vaccinazioni, tutto il personale messo in campo per gestire l’emergenza”.