Rete Irene interviene per chiedere misure strutturali sull’ecobonus. “Il tatticismo delle proroghe non funziona più, sono necessarie regole stabili e misure concrete” – queste le parole del coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Rete IRENE, Virgilio Trivella, rispetto al testo del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) approvato in questi giorni dal Consiglio dei Ministri e inviato a Bruxelles, e alle indiscrezioni che hanno accompagnato la messa a punto dello schema di legge di bilancio per il 2022 in relazione al Superbonus 110%.
Cessione e sconto in fattura: le richieste di Irene
Ben più importante della percentuale di detrazione è la facoltà di utilizzare gli incentivi con le modalità alternative. Ad esempio alla detrazione diretta: cessione e “sconto in fattura”. È palese che, oltre a moltiplicare la capacità propulsiva del meccanismo, la facoltà di cessione rappresenti un irrinunciabile fattore di equità sociale. La sua assenza ripristinerebbe un grave effetto regressivo, avvantaggiando la popolazione più abbiente, con un conseguente ritorno ai modestissimi investimenti in efficienza energetica e sicurezza sismica già sperimentati in passato.
Riallocazione delle risorse
“Per consolidare i benefici dell’esperienza del Superbonus potrebbe essere utile una migliore allocazione delle risorse del Reddito di Cittadinanza, di cui si tratterà nell’ambito della prossima Legge di Bilancio, che veda il ruolo attivo della formazione, tramite ad esempio le scuole edili, come instradamento verso il lavoro offerto dalle imprese” – consiglia il Coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Rete IRENE. Infine, per combattere l’annoso problema delle irregolarità edilizie i tempi potrebbero essere maturi per una sanatoria ecologica condizionata, ottenuta con la contestuale realizzazione di progetti di efficientamento statico ed energetico che includano obiettivi documentati e vincolanti di riduzione delle emissioni di CO2 particolarmente significativi.