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Tra le varie voci di spesa di un’azienda in merito al budget dedicato al marketing e all’advertising, dal 2020, ha visto una sempre maggiore importanza quella riservata all’influencer marketing. Nel mondo, le aziende hanno speso in influencer marketing circa 8 miliardi di dollari, con un +30% nel 2020. Si tratta, ad oggi, di una delle attività di marketing più ingaggianti che esistano sul web e partono dal presupposto che un qualsiasi utente che ha almeno qualche migliaio di follower sui propri profili social possa, in un modo o nell’altro, pubblicando un contenuto che mostra una brand o un servizio/ prodotto, guidare le intenzioni di acquisto dell’utenza.



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Influencee.it è un’idea tutta italiana di creare una piattaforma automatizzata in aiuto ad aziende e agenzie di comunicazione per la creazione e gestione di campagne di influencer marketing. L’idea è di quattro giovani imprenditori, Giorgia Palazzo, Irene Penserini, Manuel Arlotti e Giuseppe Bonaccorso che, in pieno lockdown hanno visto, grazie al loro diretto coinvolgimento nel mondo del marketing, la curva degli investimenti nelle campagne di influencer crescere con cifre a due zeri, ma anche a causa della pandemia che ha dirottato le loro energie. Infatti, in origine, il team era impiegato nel creare una piattaforma di listing dedicata al mondo delle feste, dove un utente potesse trovare locali, fornitori, artisti, intrattenitori che prestavano i loro servizi per feste private. Il covid ha stravolto tutto. E forse, in meglio… Da qui, il progetto di Influencee: una piattaforma che non solo raccoglie e cataloga liste di influencer, utenti social dalla grande fan base che hanno il potere di “influenzare” le decisioni di acquisto dei propri follower, ma anche di, in prospettiva, permettere l’avvio di campagne di influencer marketing in modo del tutto autonomo da parte di chi usufruisce del servizio.



Più di 70 aziende interessate e 300 influencer iscritti in meno di due settimane. “Non ci aspettavamo questo interesse. E pensare che non avevamo attivato nessuna campagna pubblicitaria!” il commento a caldo di Manuel Arlotti, Sales e Growth hacker della piattaforma che ci racconta la storia di Influencee.it, una startup Saas nata durante la pandemia. “Avevamo messo su un sito per la prenotazione di sale e location per feste ed eventi e poi…pandemia. Non nego che lo sconforto è stato tanto.” I 5 ragazzi avevano iniziato un anno prima la costruzione di un sito per feste ed eventi dedicandosi anima e corpo al progetto “ognuno di noi lavorava in ogni minuto libero per Partidea, il nostro progetto iniziale. Poi il covid ha cambiato le carte in tavola. Il nostro in fondo è un team super digitale: ognuno di noi ha un background di agenzia e non volevamo demordere. Così ci siamo reinventati”.

Questo progetto parte da due presupposti. Il primo riguarda i numeri del mercato: è di oltre 8 miliardi di euro il valore del budget pubblicitario speso dai brand, direttamente o indirettamente, in campagne di influencer marketing. Con una tendenza a crescere che non prevede di esaurirsi nel breve tempo. Il secondo è inerente alla poca trasparenza attuale nella restituzione dei dati e dei risultati delle performance di campagna per le aziende stesse. È nata così Influencee, un punto di riferimento per influencer e per brand creator: un hub che mette in contatto le aziende con i brand ambassador più seguiti del web. “Abbiamo pensato – prosegue Arlotti – che in un periodo così difficile le vendite degli e-commerce e in genere dei negozi online sarebbero schizzati alle stelle. Così ci è venuto in mente di utilizzare la nostra expertise per creare un logo in cui far comunicare seller e buyer. Gli influencer erano uno degli svaghi principali durante la pandemia. L’intrattenimento su stories e reel ha aiutato molti a superare i periodi di crisi. “Acquistare online è sempre stato complicato, e i target più adulti, come la generazione dei nostri genitori, hanno sempre manifestato ritrosia. Gli influencer li hanno aiutati a sbloccarsi, e a superare il digital divide.” Pietro Palazzo da Roma, Giorgia Palazzo e Giuseppe Bonaccorso da Milano e Manuel Arlotti e Irene Penserini da Rimini hanno costruito un business fatto di persone e per le persone. “Gli influencer sono come il vicino o l’amico esperto a cui chiedere consiglio. Sono il motore propulsivo degli e-commerce” commenta Irene.

Solo con le tecniche di growth hacking hanno raccolto più di 300 influencer “300 sì, ma poi effettuiamo una scrematura. Il nostro lavoro consiste proprio nel rendere più trasparente questo mercato. Influencee.it è direttamente collegata con API agli accessi di Instagram e questo ci consente di monitorare i risultati reali degli influencer.”

A cura di Maurizio D’Ottavio



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