Advertisement

Agricoltura non fa più rima con il clichè di arretratezza e impiego dequalificante, tutt’altro. Sostenibilità, conoscenza, efficienza sono i tre elementi, e i principali vantaggi, che le aziende agricole cercano nell’Agricoltura 4.0. Ottenere più sostenibilità, non solo produttiva, ma anche ambientale e sociale, per le loro attività sul campo. Più conoscenza, trasparenza, consapevolezza delle dinamiche in cui sono coinvolte, dai processi interni, a quelli con la filiera dei fornitori, fino a quelli che riguardano la concorrenza. Più efficienza, sia di processi che di attività, che permette riduzione dei costi, minori tempi di lavoro e produzione, migliore controllo di gestione e maggior produttività e risultati.



Advertisement

Con il concetto di Agricoltura 4.0 si intende l’evoluzione dell’agricoltura di precisione, realizzata attraverso la raccolta automatica, l’integrazione e l’analisi di dati provenienti dal campo, come per esempio le caratteristiche fisiche e biochimiche del suolo, tramite sensori e/o qualsiasi altra fonte terza. Tutto questo è abilitato dall’utilizzo di tecnologie digitali 4.0, che rendono possibile la creazione di conoscenza e il supporto all’agricoltore nel processo decisionale relativo alla propria attività e al rapporto con altri soggetti della filiera. Le potenzialità dell’Agricoltura 4.0 non sono quindi a solo beneficio degli attori della produzione primaria, le aziende agricole, ma anche degli attori a monte (fornitori di input vari) e a valle della filiera agroalimentare (consumatori, distributori, trasformatori, ecc.).



Per cogliere questi benefici è necessaria la valorizzazione integrata di diverse tipologie di dati tra più attori e attività della filiera, superando l’attuale gestione a compartimenti stagni. Il rapporto congiunto Prospettive Agricole OCSE-FAO 2020-2029 sottolinea la costante esigenza di investire per realizzare sistemi alimentari produttivi resilienti e sostenibili, viste le attuali incertezze. Il report sostiene infatti che, nel prossimo decennio, circa l’85% della crescita della produzione globale di coltivazioni deriverà da migliori raccolti grazie al maggiore utilizzo di input, investimenti in tecnologie di produzione e da migliori pratiche di coltivazione.

La Legge di Bilancio 2021 ha previsto numerose normative per il sostegno ed il supporto del settore agricolo nell’affrontare la trasformazione digitale di mezzi ed impianti, la più importante è quella relativa al credito d’imposta. Infatti, la Legge 178/2020 ha delineato le agevolazioni fiscali accessibili alle imprese e previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0. La nuova disciplina ha introdotto l’incentivo fiscale del credito d’imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali, l’obiettivo è quello di incentivare i nuovi investimenti da parte delle aziende in beni strumentali nuovi e ordinari e in tecnologia 4.0. Inoltre il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi è stato esteso fino al 31 dicembre 2022, con modifiche e novità indicate in manovra che si applicano agli investimenti effettuati a partire dal 16 novembre 2020.

Il credito d’imposta 2021 prevede ulteriori sostegni al settore dell’agricoltura. La copertura è prevista anche per le macchine agricole nuove che, indipendentemente dal loro livello tecnologico, rientrano tra i beni ordinari e possono godere del contributo del 10%. Inoltre, per le macchine agricole dotate di tecnologia 4.0 è previsto un contributo del 50% perché rientrano tra i beni 4.0. Si precisa che i beni in oggetto di analisi devono essere destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato italiano. Nel caso delle macchine agricole, un’ulteriore precisazione riguarda i trattori e le mietitrebbie e le dotazioni necessarie per rientrare tra i beni 4.0, quali: presenza di telematica con funzione di trasferimento dati e sistema di guida automatica – idraulica o con motorino elettrico al volante. Per tutte le altre macchine agricole, le dotazioni variano a seconda della natura della macchina, ma restano comunque validi i due vincoli fondamentali dell’automazione e dell’interconnessione.

Sulla tipologia di beni che rientrano nel credito d’imposta la discriminante è rappresentata dall’apporto tecnologico del bene, oggetto di investimento, alla trasformazione digitale dell’impresa. Nello specifico: 50% dell’investimento e fino a 2,5 milioni di euro per macchine agricole con tecnologia 4.0; 10% dell’investimento e fino ad un massimo di 2 milioni di euro per tutte le altre macchine agricole. Le novità più rilevanti per il credito d’imposta 2021 sono: la retroattività, come anticipato i benefici della nuova normativa partono infatti dal 16/11/2020 e coprono gli investimenti fino al 31/12/2021; il potenziamento delle aliquote agevolate, il credito d’imposta per gli investimenti in beni materiali/immateriali “generici” è del 10% per il 2021, per mentre nel 2022 tornerà al 6%; l’accorciamento del periodo di fruizione, è infatti utilizzabile in 3 rate annuali di pari importo, esclusivamente in compensazione a mezzo F24.

Matteo Palumbo



Advertisement