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Per ripartire c’è bisogno di sicurezza. Questo lo abbiamo capito già dalla prima ondata pandemica, a maggior ragione dopo la presa d’atto della ciclicità dei numeri dei contagi. Per permettere alle imprese di aumentare la propria visibilità il settore fieristico è sicuramente quello più adatto, ma è al contempo un settore che in questi mesi è stato messo a dura prova dall’emergenza sanitaria.


Ora più che mai le fiere sono un veicolo importante per incentivare l’economia globale e tutto il comparto attende con grandi aspettative la ripresa delle manifestazioni in presenza. La sicurezza rimane, però, un tema caldo: dalle superfici antibatteriche al distanziamento, la pandemia ha lanciato inevitabilmente nuove sfide per il settore, cambiando probabilmente per sempre il modo di progettare e costruire gli spazi dove si avvicendano migliaia e migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Ma come si progetta una “safety-fair”?

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La risposta arriva da Eurostands, azienda di Cambiago specializzata da oltre 70 anni nella progettazione e produzione di allestimentiPunto di riferimento per la qualità dei propri servizi, Eurostands ha ideato il modello e-Safety, che offre agli espositori la possibilità di salvaguardare la salute del proprio staff e, allo stesso tempo, garantisce ai visitatori un’esperienza sicura in un ambiente accogliente. Il sistema costruttivo è in linea con i protocolli OMS e prevede una gamma di soluzioni ad hoc per consentire il corretto svolgimento delle manifestazioni fieristiche: barriere parafiato, colonnine termoscanner, dispositivi e confezioni di gel igienizzante, visiere protettive, segnaletica di sicurezza a pavimento, delimitatori e accessori d’arredo dalle superfici antibatteriche e facilmente lavabili. Inoltre, e-Safety permette la costruzione e l’allestimento di stand espositivi e spazi comuni modulari e personalizzabili secondo le esigenze del cliente.

“Secondo l’indagine dell’UFI, l’associazione mondiale che raggruppa gli organizzatori, i proprietari e le organizzazioni nazionali ed internazionali dell’industria fieristica, normative igieniche appropriate influirebbero per un buon 58% sulla riapertura delle fiere in Italia – spiega Maurizio Cozzani, AD di Eurostands – Alla luce di questo dato, il distanziamento, la regolamentazione dei flussi per evitare assembramenti e le precauzioni igieniche diventano pratiche fondamentali per i potenziali visitatori e per gli espositori stessi. Siamo davanti a un cambiamento epocale: da qui in avanti progettare secondo criteri anti-contagio e scegliere materiali che garantiscono la pulizia delle superfici, dal laminato al linoleum, saranno regole imprescindibili da seguire per gli allestitori. In questa ottica si inserisce la nuova partnership con Koelnmesse Italia, filiale italiana della Fiera di Colonia, una delle maggiori organizzazioni fieristiche del mondo, per la quale mettiamo al servizio dei suoi espositori un supporto concreto per la realizzazione di stand covid-free sul modello e-Safety”.

Eurostands con il proprio team di professionisti e con la collaborazione dell’architetto Antonio Lanzillo, recente vincitore del prestigioso premio Compasso d’oro, ha ideato e-Safety con l’idea di garantire la massima personalizzazione e flessibilità per i propri clienti. “Accettare la grande sfida di progettare un sistema fieristico con un partner lungimirante come Eurostands ci ha permesso di contaminare con il design e la creatività il mondo delle fiere, individuando soluzioni progettuali funzionali e di stile in un’architettura costruttiva coordinata. E-Safety è la nostra risposta carica di ottimismo e voglia di ricominciare ad esporre e a visitare le fiere” spiega Antonio Lanzillo, CEO di Antonio Lanzillo & Partners.

Ma quali sono i principali ostacoli da affrontare nella progettazione di allestimenti temporanei e come possono essere superati? Ecco i 5 requisiti che deve avere una fiera per potersi definire “safety fair”:

  • la sicurezza inizia all’entrata: controllare gli accessi, misurare la temperatura corporea dei visitatori e verificare che indossino correttamente la mascherina tramite un sistema di rilevamento automatico sono i punti di partenza per una manifestazione sicura. Grazie alla tecnologia, queste operazioni possono essere svolte velocemente, evitando quanto più possibile code;
  • cartellonistica e segnaletica sono due strumenti chiave: regolamentare i flussi ed evitare che troppe persone si accalchino davanti a uno stand sono attenzioni imprescindibili. Focalizzare la propria attenzione su cartellonistica e segnaletica, creando percorsi chiari e sicuri per i visitatori è quindi un punto che non può essere tralasciato nell’allestimento di una “safety fair”;
  • per le superfici la parola d’ordine è lavabile: non solo per via aerea, ormai è risaputo che il virus si trasmette anche con il contatto delle superfici. Per far fronte a questo problema, gli stand e-Safety sono realizzati in laminatolinoleum o pittura lavabile antibatterica, materiali che possono essere puliti frequentemente con estrema semplicità. Per le pavimentazioni bandita, invece, la moquette, mentre per le sedute il tessuto è da evitare;
  • il distanziamento sociale rimane la priorità: una parola ormai entrata nell’uso comune e una misura anti-Covid alla quale è fondamentale prestare attenzione. Anche negli stand è centrale rispettare il distanziamento sociale e laddove non è possibile farlo occorre installare barriere parafiato in policarbonato;
  • non esiste protocollo anti-Covid senza igienizzazione: nello stand e in tutto il percorso della manifestazione devono essere installate colonnine di gel igienizzanti, preferibilmente circa ogni 30 metri quadrati.



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