Volge al termine il primo semestre del “Cashback” di Stato, la misura volta ad incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici in tutta Italia. Con la prima scadenza in vista è già possibile tracciare un bilancio per questa formula che è stata a lungo osteggiata dalle parti politiche. Mentre resta ancora in bilico il rinnovo, va detto che senza dubbio il Cashback abbia contribuito a posizionare l’Italia su numeri di transazioni dematerializzate grossomodo ai livelli degli altri paesi europei, una necessità che in un certo senso era volta anche a prevenire la quota di evasione e di movimenti sospetti di denaro.
Ma al netto di questo sono tante le criticità sollevate. L’ultima è quella argomentata dal quotidiano online Open che ha definito la corsa al Cashback come una vera e propria “ludopatia di Stato”. Il sito di informazione fondato da Enrico Mentana ha raccontato la storia di un diretto concorrente per i 1.500 euro la cui vita, da quando è nato tale programma, è cambiata per sempre. Al di là degli aspetti sociologici, sono state evidenziate altre criticità: in particolar modo quelle legate ai cosiddetti “furbetti”. Per riscattare i 150 Euro di Cashback, infatti, è necessario totalizzare almeno 50 transazioni elettroniche dal 1 gennaio al 31 giugno 2021. Questo ha determinato la corsa alle “micro-spese” nello stesso giorno, con tanti casi di rifornimenti di carburante di pochi euro, ripetuti nel tempo. Il gestore si è accorto di questo disguido e, nelle ultime settimane, ha setacciato tutti questi raggiri, annullando di fatto le transazioni di pochi centesimi ristrette nel medesimo arco temporale.
Ma la vera sfida – che determinerà la sopravvivenza del Cashback – è la dotazione economica, ritenuta troppo eccessiva da larga parte della rappresentanza politica. Quanto ne vale la pena? La Corte dei Conti, di recente, ha analizzato il funzionamento delle due misure del Cashback e della Lotteria degli scontrini, dando un giudizio di merito. Nello specifico, la Lotteria è stata letteralmente bocciata, ritenuta troppo limitata e settoriale dal Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica 2021 pubblicato il 28 maggio 2021. Anche il Cashback non ha superato del tutto la “prova”, in quanto è stato definito come “non classificato” per gli scarsi dati pervenuti dal MEF. Anche per questi motivi si preannuncia battaglia sul rinnovo delle misure del piano “Cashless Italia”.
di Francesco Gasbarro