Il mercato dell’auto è in crisi? Non per Ferrari. Anche in questa difficile fase caratterizzata dalle misure restrittive causa pandemia, crisi economica e sociale dei tempi moderni senza precedenti, la casa di Maranello, viaggia controcorrente, premia i dipendenti e assume. Mentre si registravano a giugno del 2020, cali nelle vendite del settore auto un po’ in tutto il mondo – Francia esclusa -il brand leggendario italiano, chiudeva l’anno con un utile di 600 milioni di euro, superiore alle previsioni – pur se con un risultato in calo su base annua. In un tempo in cui le aziende scelgono di chiudere i battenti, di fare ricorso alla cassa integrazione e agli ammortizzatori sociali, o in maniera ancor più drastica di delocalizzare, questa va in controtendenza. I
l numero dei dipendenti continua a crescere: dall’inizio dell’anno, alla luce del passaggio sui due turni del reparto carrozzeria previsto tra aprile e maggio del 2021, la fabbrica di Maranello ha assunto 50 nuovi addetti. Una scelta che evidentemente è stata mossa dal fatto che l’azienda ha visto un potenziale ritorno positivo. In una congiuntura drammatica come quella attuale la notizia rasenta la straordinarietà. Contrariamente a quanto si verifica in altre aziende, che resistono alle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria grazie al blocco dei licenziamenti e alle cassa integrazione straordinaria, gli stabilimenti Ferrari procedono a passo spedito nonostante la pandemia.
Questo rappresenta un termometro determinante per la valutazione della loro produttività. Un quarto trimestre da record (263 milioni, +58% sul 2019) che la fabbrica ha voluto festeggiare con i dipendenti dimostrandolo con un’integrazione di 2.100 euro lordi prevista per aprile; i dipendenti del cavallino riceveranno un premio di competitività dal valore base complessivo di 7.526,14 euro lordi. Si conferma quasi una gradevole abitudine, quella dei premi extra in busta paga, visti i regali extra ricevuti negli ultimi anni dai lavoratori già quando nel 2015, Marchionne aveva voluto sottolineare e dimostrare concretamente, per l’importanza del lavoro di maestranze, operai e tecnici di Maranello, ampia riconoscenza.
Nel 2020 era stato raggiunto il numero di 4.500 lavoratori in tutto il mondo, con un aumento delle unità lavorative che registrava il +6,3%. Con la nuova manovra di assunzione si garantirà così, l’introduzione di nuova linfa utile alla produzione, nuovo personale da inserire all’interno dell’organico, nuove risorse da integrare all’interno dello staff. Il riconoscimento del premio si aggiunge ad altri importanti provvedimenti. Durante l’emergenza sanitaria, la Ferrari è stata tra le prime ad adottarne una serie che miravano: a garantire ai propri dipendenti maggior sicurezza sul luogo di lavoro; +11% le ore di formazione erogate per lo più da remoto, nel rispetto della normativa anti-contagio; inoltre ai dipendenti e loro famiglie sono stati erogati più di 15.000 tamponi rapidi e 25.000 test sierologici, nonché sono state messe a disposizione 57 borse di studio per gli studenti più meritevoli e oltre a riuscire ad organizzare un Centro Estivo per oltre 330 ragazzi, tutti figli di dipendenti Ferrari. Un insieme di misure adottate in casa Ferrari in questo 2021, che lascerà pienamente soddisfatti i lavoratori. Si può ben capire che l’attività lavorativa dei dipendenti di questa azienda è incompatibile con il concetto di smartworking.
Dunque nei mesi di blocco, tutti i lavoratori hanno ricevuto regolare stipendio, NO ammortizzatori sociali e NO al calcolo delle assenza – perché causa diretta dell’evento pandemico – SI a permessi retribuiti a carico dell’azienda. Una fase complicata che vede gran parte delle aziende perseguire esclusivamente politiche difensive di ridimensionamento delle proprie attività a causa della perdita dei clienti e dei propri organici attraverso la mancata proroga dei contratti, senza dimenticare che spesso le organizzazioni sindacali registrano e denunciano un utilizzo talvolta eccessivamente spregiudicato degli ammortizzatori sociali in deroga per abbattere i costi. Ma per fortuna ci sono altre notizie che hanno il gusto dello straordinario. Ferrari a ben vedere, non è la sola azienda a viaggiare controcorrente. Ci sono altri casi positivi come e quanto la Ferrari. Come l’azienda calabrese Callipo Conserve Alimentari, più nota per il suo tonno in scatola, che ha chiuso il 2020 con un fatturato di 67,4 milioni di euro (aumento del 7,6% rispetto al 2019) e per il sesto anno consecutivo elargisce a tutti i collaboratori un premio di produzione di 1.000 euro per ringraziare ogni lavoratore per gli sforzi, i sacrifici, il coraggio e il senso di responsabilità dimostrati, che hanno permesso all’azienda di essere sempre operativa.
Sempre rimanendo in tema di buone notizie, mai così gradite come in questo periodo, l’azienda Convert Italia, settore delle energie rinnovabili, premia i suoi 300 dipendenti con due mensilità in più, riconoscendo in loro la più grande ricchezza per enti, fabbriche imprese, piccole o grandi che siano. E’ solo grazie alla forza lavoro che tutti gli organismi economici diventano quello che sono, dunque perché non premiare impegno e sforzo? Ma già nel 2012, tempi lontani dal COVID – 19, per volontà del presidente e fondatore della Convert Italia, ai lavoratori veniva pagata l’Imu sulla prima casa, quale forma di gratificazione per l’impegno profuso nel raggiungimento degli obiettivi. Sono sempre di più le aziende orientate a premiare i propri dipendenti; sono loro che nonostante il coronavirus, si recano sul posto di lavoro, lì restano e portano avanti le attività.
Sempre più gruppi hanno deciso di premiare i propri dipendenti, vedi Nestle, Heineken, Rana, Colussi, Barilla, Mutti, Galbani, Parmalat e Ferrero. Quest’ultima si dimostra in ottima salute e mette i dipendenti al centro, in quanto componenti fondamentali del successo raccolto. Il colosso dolciario di Alba, dà ai dipendenti oltre 2.000 euro lordi sulla busta paga di ottobre come gratifica per gli obiettivi. In questo caso, è vero che si tratta del premio aziendale inserito nel contratto integrativo firmato da Ferrero e dai sindacati di categoria, ma il gruppo lo ha erogato anche quest’anno appena passato, nonostante l’emergenza COVID – 19 e una situazione economica piuttosto complicata, sia a livello nazionale, sia internazionale. A conti fatti, l’affezione dei dipendenti alla propria azienda e la soddisfazione nello svolgere il proprio lavoro deriva da tanti fattori, tutti di uguale importanza. Solo tenendoli in considerazione, non solo attraverso un’adeguata retribuzione, un giusto stipendio, si avranno dipendenti felici. Ricevere una giusta retribuzione, magari anche elevata, è sicuramente uno dei motivi per i quali un dipendente lavora con dedizione, impegnandosi e svolgendo tutti i compiti previsti dalle sue mansioni.
Simona De Donato