Proposte anche la proroga di 2 anni di permessi e autorizzazioni e la possibilità di ricostruire con modifica dell’area di sedime. Le misure risolverebbero il caso ‘Piano Casa Puglia’
Semplificare le procedure edilizie, ottimizzare i tempi delle istruttorie e introdurre incentivi per l’attività edilizia. Sono le proposte che le Regioni Puglia, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania hanno formulato in Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, al lavoro sulla stesura del Decreto Semplificazione.
Come spiegato da Alfonso Pisicchio, Assessore alla Pianificazione territoriale e Urbanistica della Regione Puglia, dalla sua pagina Facebook, le proposte sono state prese in considerazione dal Parlamento.
La proposta del gruppo di lavoro prevede l’ottimizzazione dei tempi per i flussi istruttori e le procedure edilizie, la semplificazione della documentazione e gli incentivi per il rilancio del settore delle costruzioni.
Tra i contenuti, che potrebbero entrare nel DL Semplificazione, c’è la proroga di due anni dei termini di validità di tutti i certificati, attestati, permessi, autorizzazioni, segnalazioni e atti abilitativi altrimenti denominati, in scadenza a decorrere dal 31 gennaio 2020.
Nell’ambito degli interventi di qualificazione del patrimonio edilizio esistente, nel caso in cui le dimensioni dell’area non consentano il rispetto delle distanze minime, la ricostruzione degli edifici demoliti dovrebbe avvenire nel rispetto delle distanze legittimamente preesistenti.
La ricostruzione potrebbe inoltre prevedere la modifica del sedime, della sagoma, dell’altezza e dei prospetti, nonché l’aumento dei volumi secondo quanto previsti dalle normative premiali nazionali e regionali, se esplicitamente previsto dallo strumento urbanistico del Comune.
Il Decreto Semplificazione potrebbe infine introdurre incentivi per promuovere gli interventi di recupero e di qualificazione del patrimonio edilizio esistente. Fino al 31 dicembre 2021 il costo di costruzione previsto per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente potrebbe essere ridotto in misura non inferiore al 50%. I comuni potrebbero poi deliberare ulteriori riduzioni, fino alla completa esenzione.
Le proposte lanciate dalle regioni, se introdotte nel Decreto Semplificazioni, chiarirebbero la situazione del Piano Casa della Puglia, colpito da una sentenza della Corte Costituzionale, ma anche quella di altre norme regionali analoghe.
La dichiarazione di illegittimità a carico della Puglia è stata determinata dal fatto che la norma regionale (LR 59/2018) contrasta con la legge “Sblocca Cantieri” (DL 32/2019 convertito nella Legge 55/2019) che ha reintrodotto il requisito della “coincidenza dell’area di sedime” che, invece, il Piano Casa della Puglia (come anche altri Piani Casa regionali) non ha tenuto in considerazione, basandosi sull’evoluzione normativa in materia che ha via via allentato i vincoli per la ricostruzione.
La reintroduzione della possibilità di ricostruire gli edifici demoliti su una diversa area di sedime metterebbe gli uffici tecnici al riparo dai dubbi su come gestire le pratiche rimaste in sospeso.
Fonte: edilportale.com